I Series I Bond hanno visto una crescita molto forte della domanda nell’ultima settimana. La ragione sta nel grande desiderio di protezione da parte degli investitori da un’inflazione che ancora morde l’economia americana. Mercoledì 13 luglio verrà effettuata la lettura dell’indice dei prezzi al consumo riferito al mese di giugno e le attese degli analisti sono ancora per una crescita rispetto all’8,6% di maggio. Il consensus stima un tasso all’8,8%, un livello che si fa sempre più fatica a sostenere, in quanto erode i consumi e i risparmi.
I Series I Bond sono asset che proteggono dall’inflazione e sono praticamente privi di rischi, essendo emessi dal Tesoro americano. Attualmente pagano un tasso annuo del 9,62% fino a ottobre, il che rende evidente il motivo per cui vi sia stato un boom delle richieste. Da quando il tasso era salito al 7,12% a novembre dello scorso anno, sono stati aperti circa 1,85 milioni di nuovi conti di risparmio fino al 24 giugno, sulla base dei dati rilasciati dai funzionari del Tesoro USA. Tuttavia, occorre tener presente tre quesiti a cui bisogna fornire una risposta. Vediamoli di seguito.
Series I Bond: come funziona il tasso d’interesse
I rendimenti dei Series I Bond sono composti da una componente di tasso fissa e da una variabile, che varia ogni sei mesi in base all’andamento dell’indice dei prezzi al consumo. A maggio e a novembre di ogni anno, il Dipartimento del Tesoro americano annuncia quelli che sono i nuovi tassi. Come accennato, a novembre del 2021 questi erano del 7,12%, a maggio di quest’anno sono arrivati al 9,62% per effetto della crescita forsennata dell’inflazione nel frattempo.
Bisogna però fare molta attenzione a quando viene effettuato l’acquisto, perché è importante per capire il tasso che si riceve. Se ad esempio è stato eseguito a giugno del 2022, si ottiene il tasso annuo del 9,62% fino al 31 dicembre 2022, poi dal prossimo anno si parte con il nuovo tasso che sarà annunciato a novembre fino a maggio, quando avverrà l’altro adeguamento.
Series I Bond: come pagare le tasse sugli interessi
Innanzitutto bisogna precisare che sugli interessi dei Series I Bond non vi sono imposizioni statali e locali. Tuttavia, occorre pagare sempre le tasse federali. In tal caso esistono due possibilità a disposizione dei contribuenti americani: la prima è quella di segnalare gli interessi percepiti in dichiarazione dei redditi ogni anno, quando avviene la presentazione fiscale; la seconda invece allude alla possibilità di rinviare il pagamento quando si riscatta l’obbligazione.
La scelta è soggettiva e dipende da vari fattori. Ad esempio, se ancora non si sono ricevuti i proventi dalle obbligazioni, occorre attingere ad altre fonti per pagare le tasse se si opta per il versamento annuale. Ma la cosa non avrebbe senso se i fondi sono stanziati per sostenere le spese d’istruzione, in quanto in tal caso gli interessi sono esentasse.
Series I Bond: cosa succede in caso di decesso
Una cosa molto importante che deve fare un investitore di questo tipo di obbligazioni è quella di indicare il beneficiario come erede in caso di decesso, altrimenti sarebbe più complicato riuscire a succedere come titolare. Quantomeno la cosa potrebbe richiedere tempo e spese legali, in funzione all’importo del titolo di credito.
Qualora si dimenticasse di effettuare la designazione, il proprietario del bond può sempre farlo online in un secondo momento attraverso il sito governativo TreasuryDirect. Se tutto è stato fatto correttamente, gli eredi possono continuare a detenere il titolo, incassare gli interessi e il capitale, nonché far riemettere il bond a proprio nome se lo desiderano.