Stress test banche: nel 2022 BCE entra il rischio climatico
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Stress test banche: nel 2022 BCE entra il rischio climatico

Rischio climatico: la BCE condurrà stress test sulle banche europee nel 2022

Le banche europee saranno gravate da una pesante incombenza quest’anno: gli stress test sul rischio climatico condotti dalla Banca Centrale Europea. È quanto ha affermato Fernando de la Mora, Amministratore Delegato di Alvarez & Marsal, società americana servizi professionali globale, prima della pubblicazione da parte dell’Eurotower de “Gli scenari della BCE” alla fine di questa settimana. L’istituto centrale sta valutando di chiedere alle banche di deprezzare gli asset immobiliari maggiormente esposti al rischio di inondazioni per circa il 45% del loro valore. Ad essere particolarmente a rischio sarebbero gli istituti di credito tedeschi, francesi, austriaci e olandesi, per effetto del fatto che i Paesi di appartenenza sono stati più colpiti da questi eventi di calamità naturale lo scorso anno.

 

BCE: come saranno gli stress test sul rischio climatico

Gli stress test sulle banche europee saranno condotti da marzo a luglio con i risultati aggregati che dovrebbero essere pubblicati nel terzo trimestre dell’anno. La BCE ha precisato però che l’esame delle banche non avrà un impatto diretto sui requisiti patrimoniali delle stesse. Ad ogni modo la revision++e dell’Eurotower sarà una delle più minuziose esaminate sinora, con grande attenzione all’impatto che avranno i prezzi più elevati del carbonio, la maggiore efficienza energetica per il mercato dei mutui e tutto quello che riguarda i rischi fisici caratterizzati da incendi e inondazioni.

Tra queste ultime vi sono anche quelle a basso rischio, dove la BCE suppone un calo di valore degli assets del 5%. Quanto agli incendi, questi hanno colpito maggiormente Paesi come l’Italia e la Spagna e si collegano al discorso della siccità, che riguarda più che altro tutta l’Europa mediterranea nei settori legati all’agricoltura e che dovrebbe essere più gestibile.

 

BCE: 2 scenari sul cambiamento climatico

De la Mora ha affermato che la BCE cercherà di valutare il comportamento delle banche a seconda di quello che faranno i Governi per combattere il cambiamento climatico. Per questo vi saranno 2 scenari: uno dove si prevede una situazione disordinata nella quale gli Stati rimangono passivi e l’altra dove avverrà una transizione ordinata verso un mondo a bassa emissione di carbonio. Nel primo scenario vi sarà entro il 2050 una crescita dell’economia europea del 45%, nel secondo il livello si eleva al 55%.

Nel contesto, l’istituto guidato da Christine Lagarde chiederà alle banche europee di trattare il cambiamento climatico così come farebbero con altri rischi. George Baur, membro del Consiglio di Amministrazione dell’Associazione delle banche del settore pubblico tedesco, non nutre molte aspettative dai risultati associati ai test, in quanto non dovrebbero servire come base per imporre oneri eccessivi al sistema bancario. A suo avviso sarà molto importante capire cosa ne trarrà la BCE dai dati ottenuti, ma è necessario che vi sia però un approccio alquanto realistico.

 

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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