La tassa di successione e le donazioni cambiano dal prossimo anno. Le novità confermate dalla riforma fiscale pubblicata in G.U. mercoledì 2 ottobre 2024 diventeranno operative a partire dal 1° gennaio 2025. Il viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha ribadito più volte che i ritocchi apportati alla normativa passata sono dettati dalla necessità di rendere le procedure fiscali più snelle, trasparenti e digitalizzate.
Il ventaglio delle novità in arrivo è veramente ampio, ma la più rilevante riguarda l’autoliquidazione delle imposte dal 2025: gli eredi potranno versare l’imposta in completa autonomia senza attendere l’avviso dell’Agenzia delle Entrate. Andiamo a scoprire le altre modifiche previste dalla riforma fiscale.
Tassa di successione, cosa cambia con l’autoliquidazione
Per capire cosa cambia sul fronte successione con le nuove regole in vigore dal prossimo anno è indispensabile partire dalla normativa ancora in vigore. Attualmente, la tassa di successione va pagata dopo aver ricevuto l’avviso di liquidazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, entro 60 giorni dalla notifica dello stesso che deve avvenire entro tre anni dalla presentazione della dichiarazione.
L’obiettivo dell’introduzione dell’autoliquidazione è quindi quello di ridurre i tempi burocratici appena visti. Grazie a questo strumento, infatti, gli eredi potranno effettuare il pagamento dell’imposta di successione, senza aspettare la ricezione dell’avviso di liquidazione dell’Agenzia delle Entrate, entro 90 giorni dalla presentazione della dichiarazione stessa.
Tassa di successione, le aliquote e le franchigie non cambiano nel 2025
Nulla cambia per la tassa di successione dal 2025 sul fronte delle aliquote e delle franchigie, entrambe variabili in base al grado di parentela con il soggetto defunto. Di seguito i principali tassi:
- coniuge e figli: aliquota del 4% per beni superiori a 1 milione di euro.
- fratelli e sorelle: aliquota del 6% per eredità eccedenti i 100.000 euro.
- altri parenti fino al quarto grado: aliquota del 6% senza franchigia.
- eredi non parenti: aliquota dell’8% senza franchigia.
C’è de dire che le aliquote italiane risultano tra le più basse e con le franchigie più alte rispetto a quelle degli altri Paesi europei. In Francia, ad esempio, le tasse sulla successione sono più alte: arrivano a toccare il 45% sui patrimoni di maggior valore. In Germania, invece, il sistema applica aliquote dal 7% al 50% in base al rapporto di parentela e al valore ereditato.
Pagamento a rate
Un’altra novità in arrivo dal prossimo anno abbraccia la modalità di versamento. Il pagamento di quanto dovuto a titolo di tassa di successione dal 2025 potrà essere spalmato su più rate, soprattutto se l’imposta da versare supera i 1.000 euro. Dopo un anticipo del 20% immediato, la somma restante potrà essere corrisposta in 8 o massimo 12 rate trimestrali.
Documenti online
Anche la gestione delle pratiche di successione diventerà più semplice dal 2025 grazie alla digitalizzazione della documentazione. Sarà possibile caricare documenti e informazioni richieste direttamente online, con il vantaggio per gli eredi di non richiedere più al Comune il certificato di morte della persona scomparsa e di non dover più allegare al documento di successione tutte le certificazioni catastali indispensabili in presenza di un’eredità di proprietà immobiliari.
Proprio in riferimento ai dati catastali, con l’entrata in vigore della riforma, arriva un’altra novità: tutti potranno accedere alla banca dati catastale e ipotecaria, non solo per i beni immobili.
Tassa di successione, under 26 agevolati
Nella normativa sulla tassa di successione in vigore dal 2025 c’è spazio anche per gli eredi sotto i ventisei anni di età. Stando alle nuove regole in arrivo, banche e intermediari finanziari, anche senza la dichiarazione di successione già presentata, potranno consentire l’accesso ai fondi del defunto in presenza di beni immobili nell’asse ereditario. Tale svincolo è valido se le somme sono richieste da un unico erede under26 e limitatamente all’importo necessario per le imposte catastali, ipotecarie e di bollo.