Nel mercato dei titoli di Stato USA vi è un segmento che si sta dirigendo verso un desolante declino e riguarda i Treasury Bond a 20 anni. La domanda è diventata così debole che il senior interest rates strategist di Columbia Threadneedle, Edward Al-Hussainy, ha definito questa parte di mercato “semplicemente morta”. Anche i fondi pensione, che sarebbero gli acquirenti più interessati in teoria, si sono allontanati.
Questo ha comportato una riduzione di prezzo e rendimenti superiori rispetto ai titoli di Stato USA a 30 anni, contrariamente a quanto dovrebbe avvenire di norma. Infatti, per scadenze più lontane si hanno ritorni più elevati, che tengono conto dei maggiori rischi di detenere il debito per più lungo tempo. Tale differenza di rendimento si è allargata con l’inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve, in quanto il mercato ha visto aumentare l’offerta.
Titoli di Stato USA: i motivi del declino per i 20 anni
I titoli di Stato USA a 20 anni non sono stati schivati dagli investitori solo a causa dell’eccesso di offerta, ma anche per effetto dell’aumento della volatilità nel mercato obbligazionario. Questa è derivata dal timore che negli Stati Uniti possa arrivare quest’anno una recessione e dalle possibilità che la Fed possa mutare in corso le sue prospettive. Quando i mercati sono agitati e vi sono forti oscillazioni, tendenzialmente i T-Note a 20 anni subiscono forti variazioni dei prezzi, poiché la domanda è lenta e led transazioni sono più farraginose.
Quindi, gli hedge fund vanno a sfruttare inefficienze nei prezzi dovute proprio ad alta volatilità e scarsa liquidità. John Madziyire, responsabile dei Treasury USA di Vanguard, ha affermato che per mantenere una posizione di lungo periodo sui bond a 20 anni è necessario avere tanto coraggio e molte disponibilità di denaro. Infatti, gli hedge fund sono quelli più attivi in questo segmento, insieme a una parte di banche che effettuano direttamente operazioni con il Tesoro in qualità di dealer primari.
T-Note a 20 anni: emissione ferma per oltre 30 anni
Il Tesoro americano aveva comunque interrotto per più di tre decenni l’emissione di Treasury a 20 anni, in quanto non li reputava convenienti visto lo scarso appetito degli investitori. Nel 2020 sono stati rispolverati nell’ambito di un piano per aumentare in maniera significativa il finanziamento del debito pubblico a lungo termine, con lo scopo di bloccare i tassi d’interesse che allora erano praticamente a zero.
All’inizio il Tesoro ha aperto un’asta per 20 miliardi di dollari, ma poi nel tempo ha ridotto le dimensioni via via che la spesa fiscale dell’era pandemica tendeva a ridursi. Sembra ormai evidente che i prezzi saranno bassi anche in futuro, poiché l’importo emesso dallo Stato risulta essere molto più alto rispetto alla domanda. Secondo Mark Cabana, responsabile della strategia dei tassi USA presso Bank of America, il rischio è che la difficoltà nel far salire le richieste per i T-Note a 20 anni possa diffondersi in altre parti del mercato.