Titoli di Stato USA: ecco quelli che rendono il 7% e proteggono da inflazione

Titoli di Stato USA: ecco quelli che rendono il 7% e proteggono da inflazione

Treasury Series: i titoli di Stato USA che rendono il 7% e proteggono dall'inflazione

Cosa fare con i titoli di Stato USA in un clima che vede l’inflazione correre? Dove investire e come proteggere i propri investimenti dal rialzo del costo della vita? Vediamo la soluzione offerta dai Treasury Series

 

L’altissima inflazione degli Stati Uniti non fa dormire sonni tranquilli agli investitori americani, combattuti nella scelta degli assets migliori che proteggono dalla crescita dei prezzi. I titoli obbligazionari (almeno quelli investment grade) che hanno un rendimento non agganciato all’inflazione non sono convenienti perché i tassi d’interesse reali si trovano ben al di sotto dello zero. Le azioni corrono il rischio dell’aumento dei rendimenti conseguenti alla decisione della Federal Reserve di alzare il tasso ufficiale di sconto. Infatti con rendimenti più alti dei bond sul mercato, cresce il costo opportunità di detenere titoli azionari, a meno che non si tratti di società che hanno aumentato il dividendo o abbiano dato luogo a piani di buyback. L’alternativa di indirizzarsi verso materie prime come l’oro, che tradizionalmente funge da copertura contro il rischio inflazionistico, sembra aver perso fascino negli ultimi tempi. Guardando al mondo dei titoli di Stato USA, una possibilità per i risparmiatori in questo momento si trova nei Treasury Series, che offrono un tasso di interesse sopra il 7%.

 

Treasury Series: cosa sono e come funzionano

Tra i titoli di Stato USA, i Treasury Series sono buoni di risparmio a scadenza trentennale che pagano interessi in funzione del tasso d’inflazione, misurato dall’indice dei prezzi al consumo. L’acquisto di tali titoli è possibile attraverso TreasuryDirect, sito Web gestito dall’Ufficio del Servizio fiscale sotto il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.

Gli investitori però hanno delle limitazioni. Intanto l’investimento non può superare i 10.000 dollari l’anno, in secondo luogo la detenzione deve essere almeno di 12 mesi, ma qualora il riscatto avvenga prima dei 5 anni saranno persi 3 mesi di interessi. I risparmiatori possono anche investire altri 5.000 dollari all’anno in forma cartacea, però utilizzando gli incassi derivanti dai rimborsi sulle tasse. L’importo minimo investibile è di 25 dollari.

Gli interessi vengono aggiunti al prezzo dell’obbligazione ogni 6 mesi, in base all’indice CPI del primo giorno lavorativo di maggio e novembre. Con l’ultimo rilevamento del 6,8% dell’inflazione, il tasso per i primi 6 mesi di detenzione è arrivato al 7,12%. Nel caso in cui in futuro l’inflazione dovesse essere negativa, il rendimento non potrà mai essere sotto lo zero. Il reddito derivante dagli interessi dei Treasury Series non è assoggettato a imposta statale o locale, come del resto succede per gli altri titoli del Tesoro. Inoltre, fino a quando non si riscattano i titoli si ha un differimento fiscale, rimandando in questo modo il pagamento delle tasse.

 

Treasury Series: la differenza con i TIPS

I Treasury Series sono particolarmente adatti ai piccoli risparmiatori che vogliono proteggersi dall’aumento dei prezzi al consumo, come alternativa ai conti di risparmio bancario oppure nell’ottica di completare un piano pensionistico 401 (k) o IRA, con contributi annuali limitati. Sono meno indicati per investitori dotati di grandi capitali, vista anche la limitatezza della quota massima investibile.

Rispetto ai classici titoli di Stato protetti dall’inflazione a 10 anni (TIPS), questa tipologia di titoli ha il vantaggio che copre interamente dall’inflazione, mentre i TIPS pagano circa un punto percentuale in meno. L’inconveniente consiste nel tetto di 10.000 dollari l’anno che è possibile investire; limitazione che non esiste nei TIPS. Oggi comunque molte persone preferiscono puntare sugli ETF che investono in TIPS con una scadenza media di 8 anni, vista la migliore liquidità e commissioni relativamente basse, ovvero intorno allo 0,19%.

 

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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