Poche sorprese dai Pmi del manifatturiero. Dollaro forte, petrolio sotto i 55 $
E’ il giorno dell’entrata in vigore degli ultimi dazi stabiliti dagli Stati Uniti nei confronti dei prodotti cinesi. Ma è anche quello dei dati macro Pmi di Germania, Italia, Francia, Spagna ed Eurozona, nel giorno in cui i mercati americani, canadesi e indiani sono chiusi per festività. L’Asia chiude debole, ma le borse europee, almeno in apertura, regge l’impatto delle nuove tariffe nella trade war e parte positiva.
Rimane forte il Dollaro, sotto quota 1,10 nei confronti dell’Euro, prezzo del petrolio sotto i 55 dollari al barile. Oro leggermente al di sotto dei livelli della scorsa settimana. Bund e Btp decennali stabili ai minimi storici.
EQUITY
Dax 11.949 (+0,1%)
Negativo l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero: i 43,5 punti di agosto sono inferiori alle attese e alla rilevazione precedente (in entrambi i casi: 43,6). Il dato si mantiene in area minimi dal 2012. Francoforte, tra i listini più deboli tra le borse europee complici i risultati delle ultime elezioni in Sassonia e nel Brandeburgo, dove l’estrema destra è stata votata come secondo partito, rimane vicino alla parità.
Ftse Mib 21.471 (+0,73%)
Pmi manifatturiero anche per il nostro paese: il dato rimane sotto i 50 punti ma il 48,7 supera le attese e quello precedente (in entrambi i casi: 48,5). I mercati però continuano a scommettere sul nuovo governo e premiano Piazza Affari come la migliore tra le borse europee.
Cac40 5.491 (+0,2%)
La Francia si conferma paese più in salute d’Europa, quantomeno su alcuni aspetti macroeconomici. Ed è proprio il caso degli indici dei direttori degli acquisti del manifatturiero, unico sopra i 50: ad agosto il 51,1 supera le stime degli analisti e il dato precedente (51).
Ibex 8.821 (+0,08%)
Come per l’Italia, la Spagna registra il Pmi manifatturiero più alto degli ultimi tre mesi: 48,8, al di sopra del 48,5 previsto dal mercato e del 48,2 registrato a luglio.
VALUTE
Dollaro sempre forte, sotto l’1,10 nei confronti dell’euro, supporto che è stato rotto dopo due anni. Stabile il Pmi manifatturiero nell’Eurozona, ancora a 47, rispettando attese e dato precedente. Sterlina ancora sottopressione, domani la riapertura del Parlamento (ma non dei lavori) rimetterà in primo piano la questione Brexit, anche dopo la notizia che gli investitori hanno ritirato 4,3 miliardi di dollari dai fondi britannici in seguito alle dimissioni di Theresa May come premier del Regno Unito.
Euro / Dollaro 1,0983 (-0,03%). Euro / Sterlina 0,9072 (+0,4%). Euro / Franco Svizzero 1,087 (-0,02%)
MATERIE PRIME
Le prospettive di rallentamento dell’economia globale tengono basso il prezzo del petrolio, ora scambiato a 54,9 dollari al barile, in ribasso dello 0,1% dopo un’ora di contrattazioni nelle borse europee. L’oro resta appena sotto i livelli della scorsa settimana a 1.522 dollari l’oncia: non sono attesi particolari movimenti complice la chiusura dei mercati americani. Rame di nuovo sotto i 2,54 dollari per libbra dopo le quattro sedute in rialzo della settimana scorsa.
TASSI D’INTERESSE
La partenza dei nuovi dazi americani, con la contromossa della Cina dietro l’angolo, mantiene l’atteggiamento prudente degli investitori, la cui strategia è sempre più rivolta agli acquisti dei titoli di stato, preferite all’azionariato. E così, Bund di nuovo in area minimi, con il rendimento a -0,7%, stesso discorso per il Btp italiano: 1,01%.