Turchia: nuovo taglio tassi ma fine allentamento da Banca centrale

Turchia: nuovo taglio tassi ma fine allentamento da Banca centrale

Turchia: nuovo taglio tassi ma fine allentamento da Banca centrale

Come era nelle attese, la Banca Centrale della Turchia ha ridotto i tassi d’interesse di 1,50 punti percentuali, portando il tasso pronti contro termine a 7 giorni, utilizzato come riferimento, al 9%. Con questo, ha anche messo fine al ciclo di allentamento della politica monetaria, per effetto dell’aumento dei rischi di inflazione. Il carovita in Turchia continua a salire da diverso tempo e ha raggiunto l’85,5% nel mese di ottobre, a causa della pressione esercitata sulla Central Bank of the Republic of Turkey (CBRT) dal Presidente Recep Tayyip Erdogan. Il leader turco da sempre è stato contrario a tenere tassi d’interesse alti, in quanto li ha reputati dannosi sia per la crescita che in rapporto al costo della vita. A suo avviso, infatti, le imprese si troverebbero a sostenere oneri finanziari più elevati, che poi scaricherebbero sui consumatori.

Una visione, questa, che contrasta con il pensiero della stragrande maggioranza dei banchieri centrali di tutto il mondo. Tuttavia, è stata portata avanti per molti anni, in maniera incurante delle risultanze che i dati sull’inflazione sistematicamente fornivano e del fatto che la lira turca ha costantemente aggiornato il minimo storico sul dollaro americano.

Adesso la Banca di Turchia in una nota ha riferito che “considerando i crescenti rischi per la domanda globale, il Comitato ha valutato che l’attuale tasso di riferimento è adeguato e ha deciso di porre fine al ciclo di taglio dei tassi iniziato ad agosto”. Da allora infatti la Banca ha ridotto per quattro volte il costo del denaro: la prima il 18 agosto di 100 punti base, portandolo dal 14% al 13%; la seconda il 20 settembre di altri 100 punti base, dal 13% al 12%; la terza di 150 basis point, dal 12% al 10,5%; infine, quest’ultima sempre di 150 punti base, con i tassi attestati al 9%.

 

Turchia: svolta nella politica monetaria?

La CBRT ha affermato che gli effetti dell’inflazione sui mercati finanziari internazionali sono monitorati con molta attenzione, rimarcando il concetto che gli istituti centrali di tutto il mondo stanno avvertendo che i prezzi potranno mantenersi alti più a lungo di quanto previsto per via del caro energia, degli squilibri tra domanda e offerta, nonché della rigidità del mercato del lavoro. In questo contesto, la politica monetaria della Banca Centrale turca entra in una fase di revisione, dove vi sarà una maggiore concentrazione sulla lira e l’utilizzo di tutti gli strumenti disponibili affinché l’inflazione non giunga all’obiettivo del 5% nel medio termine.

Se ci dovesse essere una stabilità dei prezzi, la CBRT ha affermato che la stabilità macroeconomica e finanziaria sarebbe favorita grazie “alla riduzione del rischio paese, alla continuazione dell’inversione della sostituzione valutaria, alla tendenza al rialzo delle riserve valutarie e al calo duraturo dei costi di finanziamento”. In definitiva, l’istituto guidato da Sahap Kavcioglu, sostiene che tutto questo costituirebbe “la base per gli investimenti, la produzione e l’occupazione al fine di crescere in modo sano e sostenibile”.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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