Wall Street: il crollo delle banche farà ripensare la Fed sui tassi d'interesse? - Borsa&Finanza

Wall Street: il crollo delle banche farà ripensare la Fed sui tassi d’interesse?

Wall Street: il crollo delle banche farà ripensare la Fed sui tassi d'interesse?

Il terremoto che ha colpito le banche USA ha scosso tutto il settore. Oggi le principali Borse europee si sono tutte mosse in profondo rosso. Gli investitori hanno preso in considerazione le potenziali ricadute delle difficoltà finanziarie di Silicon Valley Bank (SVB). La banca californiana specializzata nel finanziamento di startup tecnologiche ha dovuto smantellare titoli in portafoglio per 21 miliardi di dollari, realizzando una perdita di 1,8 miliardi di dollari, al fine di far fronte a una forte richiesta di liquidazione di depositi da parte dei suoi clienti.

La preoccupazione principale è che anche altre banche possano trovarsi nella stessa situazione, ossia dover vendere portafogli di obbligazioni realizzando così perdite consistenti. In sostanza, l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve ha fatto scendere il valore delle obbligazioni nei portafoglio degli istituti di credito – il valore dei bond si muove in direzione opposta rispetto al rendimento – incrementando le perdite potenziali. Lo scenario più negativo potrebbe essere quello di veder eroso il capitale al punto di dover vendere l’attività a soggetti più grandi o addirittura di mettere in liquidazione l’azienda. “Agli investitori è stato mostrato in modo molto chiaro ciò che i rialzi dei tassi possono fare all’economia”, ha affermato Frank Sohlleder, analista di mercato per ActivTrades.

 

Wall Street: il crollo delle settore bancario mette in difficoltà la Fed

La Fed ora si trova in una situazione di oggettiva difficoltà. La testimonianza del governatore Jerome Powell di fronte al Congresso questa settimana non ha lasciato dubbi: l’inflazione è troppo vischiosa e i tassi dovranno essere aumentati in maniera aggressiva come avveniva solo qualche mese fa. Dopo le dichiarazioni del presidente, il mercato ha cominciato a scontare un tasso terminale almeno del 6%.

Ma il tornado della SVB potrebbe rimettere tutto in discussione. Lo dimostra quando sta accadendo sul mercato obbligazionario, dove i rendimenti dei Treasury Bond USA hanno realizzato il più forte calo, sull’arco di due giorni, da novembre 2022. In pratica i trader stanno dubitando sulla capacità della Fed di continuare ad aumentare il costo del denaro: “Le preoccupazioni per il settore bancario potrebbero mettere in discussione il ritmo con cui la Fed è in grado di aumentare i tassi di interesse”, ha affermato Christoph Rieger, responsabile della strategia a tasso fisso di Commerzbank AG. Gli operatori hanno ridotto al 60% (dal 75% precedente) le scommesse di un rialzo dei Fed Funds di mezzo punto nella riunione del 21-22 marzo prossimi. I mercati monetari stanno incorporando anche un aumento dei tassi entro luglio dello 0,90% rispetto all’1,10% di mercoledì. “Esponendo la sua debolezza, SVB ha in qualche modo aperto il vaso di Pandora”, ha detto ai clienti in una nota Arnaud Cayla, vice amministratore delegato di Cholet Dupont Asset Management.

 

Il mercato del lavoro mette altra pressione alla Fed

La Fed rischia di finire in un vicolo cieco, anche perché uno dei parametri che maggiormente tiene sotto osservazione, la forza lavoro, non dà segnali confortanti. La Banca centrale americana è preoccupata che un mercato occupazionale forte tenga in vita l’inflazione attraverso la crescita dei salari che alimenta la domanda. Oggi gli attesissimi dati rilasciati dal Bureau of Labour Statistics hanno riportato un’aggiunta di nuovi occupati a febbraio di ben 311 mila unità, molto oltre le aspettative a 205 mila. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è cresciuto su base annua al 3,6%, contro attese del consensus di 3,4 punti percentuali, mentre il salario orario medio è salito dal 4,4% al 4,6%, anche se al di sotto del 4,7% stimato. Questi dati in chiaroscuro confermano ancora una forza di fondo del mercato del lavoro a stelle e strisce e nel prossimo meeting della Fed avranno il loro peso.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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