Wall Street con luce verde: i mercati (almeno per ora) non sono spaventati dall’impeachment di Trump. In aumento le nuove richieste settimanali di disoccupazione
Wall Street, sotto osservazione per l’impeachment del Presidente Donald Trump, sembra ignorare la vicenda, dando quindi per scontata la sua assoluzione al Senato, con il voto contro la condanna e la rimozione dell’ex Tycoon. Dopo che ieri i listini hanno interrotto una serie di cinque sedute terminate in rialzo, oggi gli indici viaggiano sopra la parità (Nasdaq +0,32%; Dow Jones +0,34%; S&P500 +0,24%), dopo una partenza negativa dei future. In generale, l’S&P 500 è aumentato di quasi il 7% da quando la relatrice Nancy Pelosi ha fatto partire l’indagine formale sull’impeachment lo scorso settembre. Tanto per avere un riferimento rispetto al passato e a uno dei due casi precedenti, durante il processo di impeachment di Clinton, l’indice generale era aumentato di oltre il 26%.
Grafico Nasdaq by TradingView
I dati macroeconomici
Archiviato momentaneamente il risultato dell’impeachment, i mercati valutano i dati macroeconomici a partire dalle richieste settimanali di disoccupazione che sono scese a 234.000 da 252.000 della settimana precedente. Gli esperti si aspettavano una discesa a 225.000. Il deficit americano delle partite correnti è diminuito dello 0,9% a 124,10 miliardi di dollari rispetto al trimestre precedente. Gli analisti avevano previsto un deficit di 121,90 miliardi. Come percentuale del Pil, il deficit è calato al 2,3% contro il 2,4% del trimestre precedente. L’indice che misura le condizioni del settore manifatturiero nell’area di Philadelphia è sceso dai 10,4 punti di novembre a 0,3 punti.
Le condizioni economiche americane
Invariato il superindice Usa relativo alle condizioni economiche americane. Secondo quanto comunicato dal Conference Board degli Stati Uniti, il Leading Indicator si conferma a quota 111,6 punti a novembre dopo la discesa registrata nei mesi di ottobre e settembre.
Frenata per il comparto immobiliare
Segnali di debolezza giungono dal mercato immobiliare. Le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato a novembre un calo dell’1,7% secondo quanto comunicato dall’Associazione Nazionale degli Agenti Immobiliari, contro la crescita dell’1,5% riportata a ottobre (dato rivisto da +1,9%). Sono state vendute infatti 5,35 milioni di unità rispetto ai 5,44 milioni registrati a ottobre, e il dato è peggiore delle attese degli analisti che avevano indicato un totale di 5,44 milioni di unità vendute, per una contrazione appena dello 0,2%. Rispetto a novembre 2018 le vendite sono salite del 2,7% a 5,21 milioni di unità.
Le storie del giorno
Nelle notizie aziendali, da monitorare le azioni di Micron, salite del 3,5% sulla scia dei solidi risultati trimestrali. Il chipmaker ha registrato utili per azione e ricavi superiori alle aspettative degli analisti.
Grafico Micron by TradingView
Il mercato valutario
Ieri, complici dati macro positivi, dopo il discorso di alcuni membri della Federal Reserve che hanno confermato lo scenario di stabilità dei tassi, e con la salita dei rendimenti americani, il dollaro si è rafforzato ulteriormente. Oggi la situazione rimane sostanzialmente invariata con il biglietto verde che si indebolisce leggermente nei confronti della moneta unica, scambiando a 1,1118.