JPMorgan Chase vede bene le azioni di India e Giappone nel prossimo futuro. Secondo quanto affermato da Filippo Gori, amministratore delegato della banca per la regione EMEA e co-head global banking, i due Paesi asiatici sono molto “caldi” in questo momento. Da inizio anno, l’indice Nikkei 225 è salito del 15,49% in quanto gli investitori fanno affidamento su una politica monetaria ancora largamente accomodante da parte della Bank of Japan e gli operatori internazionali sono attirati dalla debolezza dello yen. Nello stesso periodo il Nifty 100 è salito del 9,49%, spinto dalle aspettative che l’attuale premier Narendra Modi possa essere rieletto nelle votazioni in corso, dando continuità a una politica economica di crescita del Paese che dura da diversi anni.
L’M&A in India e Giappone per un nuovo rally delle azioni
Uno degli aspetti chiave che potrebbe favorire le azioni di India e Giappone è il trend di fusioni e acquisizioni. In particolare l’attività di M&A potrebbe concentrarsi nel settore dell’intelligenza artificiale, secondo Gori. A suo avviso, la nuova tecnologia ha le carte in regola per aggiungere migliaia di miliardi di dollari all’economia globale entro la fine del decennio. “C’è molto interesse intorno all’intelligenza artificiale, che potrebbe guidare molte attività di dealmaking“, ha detto. Tuttavia, “penso che abbiamo bisogno di vedere alcune dinamiche e la geopolitica potrebbe giocare un ruolo importante in questo”, ha aggiunto. Per il resto, anche “l’assistenza sanitaria e le energie rinnovabili” potrebbero essere settori oggetto di operazioni di M&A, ha concluso.
Nell’ultimo anno è stato il Giappone a dominare nel campo delle fusioni e acquisizioni, mentre a livello globale gli accordi hanno latitato perché frenati dai tassi alti delle Banche centrali e dalle tensioni geopolitiche. Secondo quanto riportato da un rapporto di Bain & Company, il valore delle operazioni del Sol Levante è aumentato del 23% su base annua a 123 miliardi di dollari.
L’India invece è andata più a rilento lo scorso anno ma dopo un autentico boom nel 2022. Tuttavia, sottolinea Bain & Company, l’attività nel 2023 è rimasta robusta, con un volume stimato superiore ai livelli osservati negli ultimi 10 anni, escludendo il 2022. Al riguardo, c’è stato “un aumento della quota relativa di operazioni in settori con prospettive di crescita strutturale e politiche favorevoli verso le energie rinnovabili, le infrastrutture, la logistica. Anche il settore sanitario è emerso più forte, con volumi di operazioni in costante crescita negli ultimi cinque anni, grazie all’arrivo sul mercato di asset di qualità e alle prospettive positive del settore”.
La società di consulenza Deloitte ha scritto in un suo report che nel 2023 il valore delle operazioni di M&A a Nuova Dehli è stato di 136 miliardi di dollari, in calo del 27% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, l’aspettativa è per una ripresa. “La continua fiducia delle imprese e degli investitori in India potrebbe aprire la strada a una ripresa dei valori delle operazioni nel Paese”, si legge nel documento.