Banche Singapore tra frode e riciclaggio, tremano gli investitori stranieri - Borsa&Finanza

Banche Singapore tra frode e riciclaggio, tremano gli investitori stranieri

Banche Singapore tra frode e riciclaggio, tremano gli investitori stranieri

Le banche di Singapore sono travolte da un vero terremoto in questi giorni, coinvolte in casi di frode e riciclaggio di denaro. Appena due settimane fa c’è stato un blitz della polizia che ha scoperto un giro di affari criminale di 630 milioni di dollari comprendente denaro, proprietà, automobili e beni di lusso, in aggiunta a 81 milioni di dollari di beni detenuti su 35 conti bancari. Ciò ha fatto scattare le manette per 10 soggetti stranieri. Nei raid figurano tra gli arrestati tre cittadini cinesi a altri di Cipro, Turchia e diversi Paesi. Tutti quanti erano in possesso di passaporti che si pensava fossero di provenienza cinese. Quattro degli arrestati avrebbero fornito documenti falsi alle filiali di Citigroup, Standard Chartered, Oversea-Chinese Banking Corp. e UOB Bank di Singapore, e agli uffici locali della CIMB Bank e della RHB Bank della Malesia.

La Banca centrale di Singapore si è mossa per chiedere informazioni alle banche sui conti dei clienti, nel tentativo di scoperchiare eventualmente un pentolone di intrallazzi finanziari. Gli istituti di credito in realtà hanno intensificato i controlli antiriciclaggio negli ultimi anni, in particolare con riferimento alla due diligence della clientela e al monitoraggio delle transazioni. Tra le varie banche coinvolte, CIMB ha dichiarato di essere pienamente impegnata in una forte corporate governance e nel rigoroso rispetto delle leggi e dei regolamenti bancari, mentre RHB Bank ha giurato collaborazione con le autorità mostrando di prendere sul serio la questione del riciclaggio di denaro.

 

Banche Singapore: le conseguenze dello scandalo

L’aspetto più grave è che tutto questo potrebbe essere solo l’inizio di una vicenda che si presenta molto intricata e torbida. Soprattutto le preoccupazioni riguardano il fatto che Singapore finora ha rappresentato una zona franca per gli investitori stranieri di tutto il mondo e potrebbe perdere questo prezioso privilegio. La città-Stato è uno dei sistemi finanziari meglio sviluppati in tutta l’Asia, il che le ha permesso di attirare nel tempo grandi capitali, in particolar modo dalla Cina più ricca. Secondo i dati ufficiali disponibili più recenti, nel 2021 il settore dell’asset management ha visto confluire circa 330 miliardi di dollari, segnando una crescita di quasi il 16% rispetto al 2020.

A essere coinvolto è anche il fiorente settore immobiliare di Singapore. La polizia locale ha individuato e congelato 105 proprietà, tra cui 7 bungalow in uno dei quartieri più rinomati della città e 19 proprietà commerciali e industriali. Ciò si aggiunge al sequestro di orologi di lusso, lingotti d’oro, gioielli e borse, nonché di contanti per 17 milioni di dollari. Sotto indagine sono finiti alcuni broker immobiliari sospettati di aver facilitato alcune transazioni in merito alla vicenda. La tempesta che si è abbattuta anche sul settore immobiliare potrebbe frenare un commercio che fino ad ora aveva attirato un grande flusso di denaro specialmente dalla Cina continentale.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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