L’ultimo vertice della Bank of England con Mark Carney lascia invariata la politica monetaria, con l’apertura per un eventuale intervento nei prossimi mesi. Si riprende la sterlina dopo sette sessioni in perdita
Tassi di riferimento invariati a 0,75%. La Bank of England non cambia rotta, ma riduce la stima di crescita del Pil britannico per quest’anno allo 0,8%, dall’1,2% precedente. La decisione del Comitato di politica monetaria è stata presa a maggioranza, con sette favorevoli e due contrari: questi ultimi hanno votato per un taglio immediato dei tassi, alla luce delle previsioni di rallentamento della crescita in conseguenza della Brexit. La Banca centrale britannica ha lasciato tuttavia la porta aperta a un taglio dei tassi nei prossimi mesi se dai numeri del Pil e dall’inflazione dovessero arrivare altri segnali deludenti. Il sentimento degli investitori era diviso: il 45% circa riteneva infatti che la BoE avrebbe deciso un taglio dei tassi di 25 punti base.

Mark Carney, governatore uscente della Bank of England
I segnali di ripresa percepiti più forti dei possibili effetti Brexit
Per oggi, invece, ha prevalso tra i banchieri l’idea di continuare ad osservare i segnali positivi che arrivano dal clima di imprese e consumatori dopo la netta vittoria elettorale del premier Boris Johnson. La Banca ha rivisto al ribasso anche la stima di pil per il 2021 all’1,4% dal precedente 1,7 per cento. Festeggia la sterlina, scesa al di sotto dell’1,3 nel cambio con il dollaro proprio in previsione di un possibile taglio dei tassi in vista dell’uscita dall’Europa e del contraccolpo economico che ne può conseguire. E’ stata l’ultima conferenza di Mark Carney, pronto a lasciare il posto a Andrew Bailey
La reazione della sterlina
Il pound ha guadagnato lo 0,76% nelle ultime tre ore, non appena è stata diffusa la decisione della Bank Of England di non mutare la politica monetaria. Già durante l’avvio delle contrattazioni nel vecchio continente, la sterlina si era riportata appena sopra l’1,30 dopo i minimi a 1,2977 che aveva abbandonato ormai da due sedute. L’impennata si è verificata attorno alle 12, con un massimo a quota 1,3109, mai così in alto negli ultimi sette giorni. Per sette sessioni consecutive la moneta britannica ha perso molto terreno nei confronti del dollaro.

Grafico Sterlina Dollaro by TradingView
Si avvicina la Brexit
Con la Brexit che diventerà ufficiale venerdì, la prossima sfida che il Regno Unito deve affrontare è quella di trovare un equilibrio nelle trattative commerciali con l’Unione Europea ottimizzando i benefici che spera di ottenere su altri fronti grazie a nuovi accordi commerciali, in particolare con gli USA. Il Primo Ministro Boris Johnson si è impegnato a prevenire qualunque estensione del periodo di transizione, “ma le tempistiche per raggiungere un accordo commerciale sono molto strette. Ciò significa che il 2020 continuerà ad offrire poche certezze in merito alla direzione dell’economia britannica nel lungo periodo, una prospettiva che non piace agli investitori” ha spiegato Quentin Fitzsimmons, gestore obbligazionario, T. Rowe Price.