La direzione resta quella indicata da Mario Draghi, ma Christine Lagarde, da nuova governatrice dell’Eurotower, ha anche annunciato la revisione della strategia
Crescita debole. Segnali di stabilizzazione nel rallentamento. Tassi bloccati finché l’inflazione non si riporterà sulla soglia del 2%. Quantitative Easing confermato fino a quando ricominceranno ad innalzarsi i tassi di riferimento della Bce. E il solito appello rivolto ai paesi con margini di bilancio, come la Germania, di agire con efficacia per la crescita con una politica fiscale energica al contrario ai paesi con debito elevato, vedi l’Italia, di perseguire politiche prudenti. Nessuna novità sostanziale nella prima conferenza stampa di Christine Lagarde sulla politica monetaria come nuovo presidente della Banca Centrale Europea. L’ex direttrice del Fmi si è rivelata quasi più draghiana di Mario Draghi stesso. D’altra parte, la nuova governatrice dell’Eurotower ha anche lanciato la cosiddetta revisione della strategia.
Verso la rivoluzione strategica
Una revisione che potenzialmente potrebbe rivelarsi storica, per l’istituzione centrale. Un cambiamento “globale, nella quale ascolteremo tutti e che affronterà tutti i temi possibili riguardanti la politica monetaria” ha detto Lagarde. Proprio per questo il processo richiederà tempo “ma non troppo tempo” ha aggiunto la leader della Bce. Il mandato mette al centro la stabilità dei prezzi e non è in discussione. La rivoluzione piuttosto riguarderà i modi per perseguirlo e comincerà con il nuovo anno, consultando i membri del Parlamento, gli esperti della finanza e la rappresentanza della società civile. La scadenza indicata per la review è la fine del 2020: “non c’è niente di strano in una revisione della strategia: l’ultima revisione e’ stata nel 2003, quindi è legittimo rivederla” ha concluso Lagarde.
Taglio delle stime di crescita
Tassi d’interesse fermi dunque: 0% per le operazioni di rifinanziamento principali, 0,25% sulle operazioni di rifinanziamento marginale e -0,5% sui depositi presso la banca centrale. Inoltre, la Bce inoltre ha “leggermente rivisto” al ribasso le stime di crescita per il 2020 a +1,1%. Le stime sono ora di una crescita dell’1,2% quest’anno, dell’1,1% il prossimo, e dell’1,4% nel 2021 e 2022, ha precisato Lagarde. Una revisione che segue i dati sulla produzione industriale dell’Eurozona pubblicati in mattinata da Eurostat. Dati in forte calo, ma previsti dal mercato: a ottobre -0,5% su base mensile in linea con le attese ma peggiore del -0,1% di settembre. Su base annuale -2,2%, migliorando di poco il consensus a -2,3% ma in peggioramento rispetto al -1,8% del mese precedente.
Grafico Produzione Industriale Eurozona by TradingEconomics
Reazione del mercato
Curiosamente, quando Christine Lagarde ha iniziato a parlare in conferenza stampa, i mercati azionari europei hanno registrato un rallentamento diffuso, per poi riprendere a correre con più decisione nel pomeriggio, sostenuti dall’annuncio di Donald Trump sull’accordocon la Cina a un passo, dall’apertura di Wall Street e i dati sulle richieste di disoccupazione continua, in calo a quota 1,667 mila da 1,698 mila della settimana precedente e inferiori anche alle attese. Massimo intraday per l’euro dollaro alle 14.30, orario in cui ha preso il via la conferenza stampa della Lagarde: 1,1154.