Parigi unica ad aggiornare i massimi. Piazza Affari la peggiore tra le borse europee e spread a 170, con la Camera che dà il via libera alla Legge di Bilancio. Sterlina ancora giù
Una chiusura prevedibile e una seduta con pochi spunti. Così le borse europee chiudono sostanzialmente piatte, con Piazza Affari peggior indice appesantita da Atlantia, che a causa del decreto Milleproroghe rischia di non incassare il risarcimento se le concessioni su Autostrade dovessero diventare ufficiali. L’apertura senza freni, e i nuovi record, di Wall Street restituisce un po’ di linfa vitale ai mercati europei, in scia alla dichiarazione nella notte del ministero delle Finanze di Pechino, che prevede di abbassare le tariffe di importazione di alcuni prodotti Usa dal primo gennaio: merci alimentari soprattutto, dal maiale congelato all’avocado. “Un ottimo colloquio” così invece si era espresso Donald Trump venerdì scorso su Twitter, in riferimento al leader cinese Xi Jinping con la Trade War sul tavolo. Euro dollaro poco mosso sul fronte valutario, sopra l’1,1080, continuano le perdite della sterlina, dovute un po’ ai realizzi dopo il rally delle ultime settimane, senza sottovalutare però le minacce di Boris Johnson, che ha aperto all’ipotesi Brexit No Deal se fosse necessario accelerare i tempi di uscita dall’Ue. Tengono le materie prime, a partire dal petrolio che trova il rimbalzo dopo le prese di beneficio di venerdì rimanendo a galla sui 60 dollari al barile. L’oro supera i 1.480 dollari l’oncia ma resta sotto la resistenza a 1.486, al di sopra della quale potrebbe riproporsi in area 1.500. Occhio allo spread, in risalita sui 170 proprio nel momento in cui il governo si trova alle prese con la fiducia alla Legge di Bilancio alla Camera.
EQUITY
Dax 13.301 (-0,13%)
Negativa Francoforte, seppur nei valori della vigilia e ancora in lateralità nonostante i dati macro superiori alle attese dell’indice dei prezzi all’importazione: +0,5% su base mensile a novembre, battuto il consensus a +0,4% e il -0,1% di ottobre. Positivo anche il dato su base annuale anche se ancora in contrazione: il -2,1% rilevato è migliore del -2,3% atteso e del -3,5% del mese precedente.

Grafico Dax by TradingView
Ftse Mib 23.898 (-0,44%)
Dopo i 24.000 con cui alla vigilia ha aggiornato il proprio record del 2019 Piazza Affari ritraccia ed è la peggiore tra le borse europee. Come già anticipato, oltre alle prese di beneficio pesa l’andamento negativo di Atlantia, oltre 4 punti percentuali in rosso, che chiede chiariumenti al governo sul decreto Milleproroghe approvato “salvo intese” che prevede il risarcimento, da parte del concessionario a cui viene tolta la concessione per inadempienza, dei cosiddetti “danni derivati dal suo inadempimento”, cifra che verrà poi scalata dal rimborso dovuto per la revoca delle concessioni. Rally per il titolo della Lazio dopo la vittoria della Supercoppa ai danni della Juve, che invece figura tra i titoli peggiori.
Cac40 6.029 (+0,13%)
Unico indice che aggiorna il record del 2019, Parigi rimane saldamente sopra i 6.000 punti e firma un altro massimo dell’ultimo decennio a 6.036 (mai così in alto dal 2007) grazie anche alla spinta nelle ultime ore di contrattazione di Wall Street.
Ibex 9.659 (-0,16%)
Poco mosso il mercato spagnolo, seduta nei valori della vigilia. Indice dei prezzi alla produzione su base annuale -2,3%, in lieve recupero seppur ancora in contrazione rispetto al -2,8% precedente.
VALUTE
Euro dollaro in lieve recupero complici i dati macro americani inferiori alle attese. La scorsa settimana aveva perso terreno nei confronti del dollaro rimanendo stabilmente sopra la soglia dell’1,11. Sterlina ancora in calo: l’euro ha recuperato il 3,7% nelle ultime sei sedute dopo il minimo a 0,82 toccato il 13 dicembre scorso, nuovamente sui valori di luglio 2016 ai tempi del referendum.
Euro Dollaro 1,1087 (+0,1%). Euro Sterlina 0,8580 (+0,7%). Euro Franco Svizzero 1,089 (+0,05%)

Grafico Euro Sterlina by TradingView
MATERIE PRIME
Petrolio poco mosso ma andamento sopra la parità grazie alle buone notizie su fronte della trade war. Il greggio rimane sopra i 60 dollari al barile e viene scambiato a 60,35 $. Discorso simile vale per l’oro che recupera abbastanza da aggiornare il valore massimo nelle ultime sette sedute a 1.485 dollari l’oncia, vicino al superamento della resistenza a 1.488 sotto la quale il metallo prezioso viaggia dall’8 novembre scorso in una sostanziale lateralità. Anche il rame poco mosso e sotto la soglia dei 2,8 dollari per libbra dopo i massimi a 2,81 negli ultimi sette mesi. Il metallo rosso viene scambiato a 2,79 alla chiusura delle borse europee con un rialzo dello 0,2%.

Grafico Wti by TradingView
TASSI D’INTERESSE
Il bund tedesco rimane nell’area segnata tra il -0,28% e il -0,38%, per un trend in leggero rialzo anche se nel breve periodo, con il -0,21% raggiunto giovedì che ha aggiornato i massimi da luglio. Continua il rialzo del Btp decennale che si riavvicina all’1,5%, area che non presenziava da agosto. Lo spread a 170 conferma le tensioni nella maggioranza e in generale nei lavori in corso per quanto riguarda il governo, che nel pomeriggio ha votato la fiducia alla Legge di Bilancio attraverso la Camera con testo blindato (334 si, 232 no e 4 astenuti) scatenando la furia dell’opposizione. In serata è previsto un Consiglio dei Ministri.