Borse europee pronte a salutare Mario Draghi per l'ultima volta

BORSE EUROPEE PRONTE A SALUTARE MARIO DRAGHI

Borse europee: nuovo tentativo di rimbalzo, record storico per l'oro

Dati macro inferiori alle attese per Eurozona e Germania. Il Dax aggiorna i massimi, borse europee prudenti

 

Le borse europee si apprestano a salutare per l’ultima volta Mario Draghi come presidente della Banca Centrale Europea: oggi pomeriggio a Francoforte l’ultimo consiglio direttivo e conferenza stampa finale. Non sono attesi colpi di scena, con il nuovo Quantitative Easing pronto a ripartire nel mese di novembre. I mercati attendono anche le prossime mosse dell’Ue sul fronte Brexit: dopo il no del Parlamento alla proposta firmata Boris Johnson di uscire dall’Unione in tempi super rapidi per chiudere la faccenda entro il 31 ottobre,  tocca all’Europa dare il proprio assenso al rinvio entro il 31 gennaio 2020. Da Bruxelles dovrebbe arrivare anche la replica alla risposta dell’Italia sui conti, mentre sul fronte macroeconomico, in Eurozona deludono le attese gli indici Pmi manifatturiero di ottobre, quello composito dei servizi e dei direttori agli acquisti, dati che inducono alla prudenza le borse europee, già caute in avvio, per poi avvicinarsi al punto percentuale di guadagni, prima di rintracciare.

EQUITY

Dax 12.851 (+0,41%)
Alla partenza è la piazza migliore: aggiorna i massimi da giugno 2018 a 12.914 punti. Poi frena anche per i dati macro negativi, seppur preliminari, che arrivano dall’indice Pmi composito: 48,6 a ottobre, inferiore rispetto al 48,8 atteso, dall’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, 41,9, il consensus era di 42 punti, e dell’indice dei direttori degli acquisti del settore servizi: 51,2, al di sotto dei 52 attesi e del 51,4 di settembre.


Grafico Dax by TradingView

 

Ftse Mib 22.455 (+0,47%)
La seduta odierna potrebbe generare un impulso rialzista con cui Piazza Affari potrebbe tornare all’attacco dei massimi dell’anno, fissati a 22.663 il 16 ottobre scorso. L’indice viaggia in lateralità negli ultimi dieci giorni, in area massimi tra i 22.300 e i 22535 punti. Il Ftse, ha avviato le contrattazioni attorno al mezzo punto percentuale, ha aumentato i guadagni fino a un +0,8% ma dopo la prima ora di contrattazioni sta lentamente ritracciando, attorno lo 0,4%, complici i dati macroeconomici negativi di Germania ed Eurozona.

Cac40 5.669 (+0,28%)
Decisamente migliori della Germania i dati macro francesi: l’indice PMI manifatturiero a ottobre registra 50,5 punti, sopra i 50 attesi e i 50,1 di settembre.  Il PMI Markit composito si attesta a 52,6, superando il 51 del consensus e il 50,8 del mese precedente. Ancora meglio l’indice dei direttori agli acquisti del settore terziario: 52,9  a ottobre. Gli analisti avevano previsto 51,6, mentre a settembre il dato si era fermato a quota 51,1.

Ibex 9.413 (+0,3%)
Migliora il tasso di disoccupazione del terzo trimestre ma resta al di sotto della attese: il 13,92% rilevato è superiore al 13,85 stimato dal mercato ma è leggermente più basso rispetto al 14,02% calcolato per il periodo precedente.

VALUTE

L‘Euro Dollaro tiene a fronte dei dati macro sotto le attese anche per l’Eurozona. Pur deludendo, i valori si mantengono al di sopra dei 50 punti. A ottobre l’indice Pmi manifatturiero si attesta a 45,7, inferiore al 46,1 atteso e in linea con il dato di settembre. L’indice composito dei servizi misura 50,2, in lieve flessione rispetto al 50,3 stimato dagli analisti. Infine l’indice dei direttori agli acquisti del settore servizi: 51,8 a ottobre, inferiore di 0,1 punti rispetto al consensus. Poco mossa la Sterlina in attesa di nuovi sviluppi sulla Brexit.

Euro Dollaro 1,1132 (+0,02%). Euro Sterlina 0,8634 (+0,23%). Euro Franco Svizzero 1,1026 (-0,01%)


Grafico Euro Dollaro by TradingView

MATERIE PRIME

La seduta della vigilia ha visto un aumento del prezzo del petrolio fino a 55,8 dollari al barile, il massimo dal 30 settembre scorso grazie ai nuovi dati sulle scorte settimanali, a -1,699 milioni di barili, inferiori ai 2,232 milioni attesi e ai 9,281 del periodo rilevato in precedenza. La seduta odierna vede una lieve frenata del greggio, -0,45%, che però si mantiene comunque in area 55 dollari. L’Opec sta considerando se intensificare i tagli alla produzione per i timori di uno scarso aumento della domanda per il prossimo anno, nonostante siano molti gli analisti che si dichiarano scettici su un eventuale nuovo intervento dell’organizzazione. Al momento, prevale l’impegno a tagliare la produzione di 1,2 milioni di barili al giorno fino a marzo 2020. Il summit annuale è previsto per il 5 e 6 dicembre. L’allentamento delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti contribuisce a smorzare ogni tentativo di rialzo del prezzo del petrolio. Anche l’accordo raggiunto tra Usa, Turchia e Russia sul fronte della Siria va in questa direzione.


Grafico Wti by TradingView

Diverso il discorso relativo all’oro: nona seduta in congestione di barre sotto quota 1.500 dollari l’oncia. Oggi il metallo prezioso viaggia a 1.489 durante le contrattazioni delle borse europee, in ribasso dello 0,15%. A 2,67 dollari per libbra, il rame aggiorna i massimi dal 16 settembre scorso, in una seduta che premia la tregua in Cile, maggior produttore del metallo rosso al mondo, dopo diversi giorni all’insegna delle proteste contro il governo a Santiago.

TASSI D’INTERESSE

Il Bund decennale tedesco è stabile: -0,38%. Anche il rendimento del Btp decennale italiano rimane nei valori degli ultimi giorni, a +0,93%.


Grafico Bund by TradingView

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Redazione

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