Cambiamento climatico sempre più importante come tema di investimento. Si profilano tempi duri per le società energetiche che inquinano in Gran Bretagna. Il fondo pensione aziendale Nest, sostenuto dal Governo inglese e con 20 miliardi di sterline in assets in gestione, ha deciso di vendere le partecipazioni in 5 compagnie operative nel ramo dell’energia. Tra queste spicca ExxonMobil, seguita da Imperial Oil, Korea Electric Power Corp, Marathon Oil e Power Assets.
La motivazione starebbe nella risposta non adeguata di queste aziende alla minaccia del riscaldamento globale in tema di riduzione delle emissioni di carbonio. Il responsabile senior degli investimenti del fondo, Katharina Lindmeier, ha dichiarato che le 5 compagnie non hanno fatto abbastanza per convincere il piano pensionistico a rimanere azionista, il quale non tornerà a investire fino a quando le società non avranno mostrato evidenti progressi nella transizione a un’economia a basso livello di sostanze inquinanti.
Nest: l’obiettivo è raggiungere emissioni zero entro il 2050
Nest ormai è indirizzato verso l’obiettivo della decarbonizzazione totale del portafoglio d’investimento entro il 2050 e per questo si è impegnato a tagliare del 30% la quota di azioni e obbligazioni di società operanti nel settore del carbonio entro il 2025. Finora le 5 società ora escluse avevano fatto parte di un fondo sul clima da 9 miliardi di sterline gestito da UBS Asset Management.
Il responsabile dell’impegno e della collaborazione tematici presso la banca svizzera, Francis Condon, ha riferito che la decisione di vendere è frutto di 3 anni di discussioni con ben 49 compagnie attive nel settore del gas e del petrolio e che sono state identificate come ritardatarie nelle prestazioni richieste in tema di cambiamento climatico. In questo lasso di tempo le aziende avrebbero potuto agire per armonizzarsi con il programma del fondo e quindi, puntualizza Condon, si è intervenuti laddove non si sono visti progressi tangibili.
L’entità complessiva delle azioni vendute ammonta a circa 40 milioni di sterline. Questa decisione potrebbe far entrare la gestione del fondo in rotta di collisione con gli investitori istituzionali, i quali preferirebbero un approccio più soft utilizzando il mezzo della persuasione.
Cambiamento climatico: altri fondi che hanno venduto società inquinanti
La mossa di Nest non è da considerarsi come un fatto isolato, anzi. Alcuni dei più grandi fondi pensione del mondo hanno già messo le basi per cedere posizioni in aziende che operano nel settore dei combustibili fossili. L’Algemeen Burgerlijk Pensioenfonds, il più grande fondo pensione dei Paesi Bassi, ad ottobre di quest’anno ha annunciato la liquidazione di intere partecipazione in società inquinanti per un valore complessivo di 15 miliardi di euro.
A questo si aggiunge anche il New York State Pension Fund, il terzo fondo pensione degli Stati Uniti, che da anni ha iniziato una lotta senza frontiere contro le compagnie petrolifere ad alte emissioni di carbonio. Negli anni sono svariati i miliardi ottenuti dallo scarico delle azioni e alcune società come Exxon, Chevron, British Petroleum, ConocoPhillip e Royal Dutch Shell sono state trascinate in Tribunale perché accusate dei disastri ambientali che New York ha dovuto subire e che subirà in futuro.