Consob: dal 2024 scende in campo l'intelligenza artificiale - Borsa&Finanza

Consob: dal 2024 scende in campo l’intelligenza artificiale

Consob: dal 2024 scende in campo l'intelligenza artificiale

Dal prossimo anno, l’intelligenza artificiale verrà utilizzata anche nell’ambito dell’attività di vigilanza esercitata dalla Consob. Secondo quanto comunicato nella relazione annuale dall’autorità di Borsa italiana, le procedure adottate per rivelare movimenti anomali di un titolo quotato segnalando abusi di mercato potrebbero essere notevolmente accelerate grazie all’uso della nuova tecnologia. “Nel 2024 si passerà dai progetti pilota all’uso dell’intelligenza artificiale nell’attività ordinaria, negli accertamenti che si fanno quando un titolo ha forti oscillazioni al ribasso o al rialzo, ampliando anche l’ambito di utilizzo alla lettura dei cosiddetti Kids, i documenti che illustrano le caratteristiche principali dei prodotti finanziari, i prospetti, il greenwashing e gli esposti”, ha riferito la Consob.

Su come gli algoritmi possono fornire un prezioso contributo alla vigilanza sui mercati finanziari, l’istituto guidato da Paolo Savona ha avviato due progetti lo scorso anno insieme a due prestigiose università italiane: la Normale di Pisa e La Sapienza di Roma. Il primo progetto si basava sulle rilevazioni di anomalie relative agli abusi di mercato, che poi innescano il cosiddetto “faro Consob”. Il secondo invece riguardava nello specifico la lettura dei Kids. Nell’incontro con il mercato a Palazzo Mezzanotte, il presidente Savona ha sottolineato come il ricorso all’intelligenza artificiale permetta di “seguire gli andamenti anche settoriali dell’economia e, dove possibile, anticipare l’insorgere di shock”.

 

Consob: ecco cosa serve all’economia italiana

La Consob ha affrontato il tema dell’economia italiana, mettendo in luce il fatto che la crescita si basa su due pilastri imprescindibili: il risparmio e le esportazioni. Entrambi però “devono affrontare gli effetti dell’inflazione e dei mutamenti geopolitici in corso e acquisire consenso sulla loro importanza per la solvibilità del Paese”, ha sottolineato Savona. L’economista 86enne ha parlato anche dello spread come “la manifestazione della sottovalutazione della capacità italiana di fronteggiare shock politici, economici e finanziari”. Al riguardo, il presidente sollecita un bilanciamento del nuovo indebitamento con la crescita, puntando a un “rapido ritorno all’avanzo primario piuttosto che a perseguire una riduzione del debito pubblico”.

Per quanto riguarda le banche, Savona ha osservato che la dimensione del credito finanziario ha superato quella del credito bancario. Quest’ultimo si è ridotto nel tempo a causa “dei timori di insolvenze e di un repentino ritiro dei depositi”. In Europa, ha contribuito anche “l’attrazione esercitata dal safe asset a buon rendimento offerto dalla Banca Centrale Europea“. Tutto questo, a suo giudizio, “imporrebbe un ampliamento del credito alimentato da una o più forme di raccolta finanziaria la cui rimborsabilità sia compatibile con i tempi richiesti dalla liquidabilità degli investimenti con essa effettuati”.

Savona lancia anche l’allarme inflazione, che definisce “un’idra dalle molte teste: se una viene tagliata e cauterizzata, agiscono le altre”. Un’elevata inflazione “crea i presupposti anche per una deformazione della democrazia e l’emersione di forme di violenza sociale”, ha aggiunto. Come combatterla quindi? “Abbattere l’inflazione senza creare depressione e squilibri sociali è compito assai arduo. Gli aumenti del costo della vita si sono trasmessi alla tassazione, ma non ai salari, che hanno finora mostrato maggiore rigidità”, ha concluso.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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