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Dividendi, come non pagare il 26% di tasse

L'immagine mostra un paio di forbici che si apprestano a tagliare un mazzetto di banconote

I dividendi sono uno dei modi con cui le aziende possono trasformare i loro successi finanziari in guadagni concreti per gli investitori. Non si tratta solo di una semplice distribuzione degli utili, ma di una strategia che può portare notevoli benefici a chi sa come gestirla. Nel mondo degli investimenti, sono sinonimo di sicurezza e crescita del capitale, ma anche di una sfida su come ottimizzare la tassazione e massimizzare il rendimento netto. Ma in che modo?

Vediamo insieme cosa sono, come funzionano e soprattutto, come ridurre l’imposta del 26% attraverso strumenti come la holding.

 

Dividendi, cosa sono

I dividendi sono una porzione degli utili di un’azienda che viene distribuita agli azionisti. Detto così, sembra quasi scontato, ma c’è molto di più dietro questo concetto. Pensiamoci bene: ogni volta che un’azienda guadagna ha due opzioni. La prima è reinvestire quei soldi, la seconda è distribuire una parte di essi agli azionisti, che sono coloro che hanno creduto nella sua crescita fin dall’inizio. In sostanza, è un “grazie” tangibile, che può arrivare sotto forma di denaro sul conto corrente.

Facciamo un esempio concreto per capire meglio il loro funzionamento: supponiamo che un’azienda abbia realizzato un utile netto di 100.000 euro e decide di distribuirne il 50% sotto forma di dividendi. Questo significa che 50.000 euro saranno divisi tra gli azionisti. Se la società ha emesso 10.000 azioni, ciascun azione riceverà 5 euro per azione. Quindi, chi ha 100 azioni, riceverà 500 euro. Semplice, no? Ma il vero vantaggio dei dividendi non sta solo nella loro ricezione, bensì nella strategia da mettere a punto per farli fruttare al meglio.

 

Come non pagare il 26% di tasse sui dividendi 

Arriviamo ora alla parte centrale dell’articolo, quella riguardante la tassazione. In Italia, i dividendi percepiti da persone fisiche sono colpiti da una pesante imposta del 26%. Di conseguenza, su ogni dividendo ricevuto, oltre un quarto viene trattenuto dallo Stato. C’è però una buona notizia: esiste un modo legale per ridurre drasticamente la tassa, soprattutto se si ha una S.r.l. o una holding.

Una holding è una società creata appositamente per gestire partecipazioni in altre aziende. Ma perché si può ridurre l’imposta sui dividendi con tale strumento? Il motivo è abbastanza semplice: i dividendi ricevuti da una holding sono tassati solo sul 5% del loro valore, con un’aliquota effettiva intorno all’1,2%. Il risultato? Un carico fiscale quasi inesistente.

Affidiamoci ancora una volta ad un esempio per sciogliere ogni dubbio: supponiamo che una S.r.l. distribuisca 100.000 euro di dividendi alla sua holding. Se questi fossero distribuiti direttamente a una persona fisica, la tassazione sarebbe del 26%, pari a 26.000 euro. Ma, se i dividendi vanno alla holding, solo 5.000 euro (il 5% del totale) sono tassati. Con un’aliquota IRES del 24%, l’imposta sarà di appena 1.200 euro. Stiamo parlando di un risparmio fiscale di ben 24.800 euro. Ecco spiegato perché sempre più imprenditori utilizzano le holding.

Naturalmente, se la holding decide di distribuire i dividendi ai soci (persone fisiche) scatterà l’aliquota del 26%.

 

Esempio

Immaginiamo un caso reale: Francesco è un imprenditore che possiede il 50% di una S.r.l. che ha realizzato un utile netto di 200.000 euro e, dopo un anno di successi, lui e il suo socio decidono di distribuire il 60% di questi utili come dividendi. Ciò significa che Francesco, con il suo 50%, riceverà 60.000 euro.

Se Francesco fosse una persona fisica e ricevesse i dividendi direttamente, dovrebbe pagare il 26% di imposte, ossia 15.600 euro. Alla fine, gli resterebbero 44.400 euro. Ma se Francesco avesse creato una holding per gestire le sue quote, la situazione cambierebbe radicalmente.

La holding riceverebbe i 60.000 euro e pagherebbe solo il 24% sull’1,2% del totale, cioè 720 euro. Il risparmio fiscale per lui sarebbe di quasi 15.000 euro.

La differenza è  abbastanza evidente: grazie alla holding potrebbe utilizzare quasi tutti i suoi dividendi per nuovi investimenti, senza dover versare una somma elevata allo Stato. E questo è solo uno dei tanti vantaggi fiscali che una buona struttura societaria può offrire.

AUTORE

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Achiropita Cicala

Giornalista e Seo Copywriter dal 2021. Laureata in Economia Applicata, ha consolidato le conoscenze in materia presso vari studi commerciali, per poi dedicarsi al giornalismo web. Ha lavorato in diverse testate editoriali online (Blastingnews.com, Trend-online.com, Money.it, Ftaonline.com, etc.), occupandosi della redazione di articoli e notizie a carattere economico (finanza personale, mercati, risparmio, pensioni, fisco e tasse, lavoro, previdenza sociale, diritto).

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