Fed: arriva la stretta del tapering, cosa fare con Euro-Dollaro con fine stimoli?
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Fed: arriva la stretta del tapering, cosa fare con Euro-Dollaro con fine stimoli?

FED: Powell annuncia tapering, cosa succede per eurodollaro?

Tutto come previsto. Nella riunione di ieri la Federal Reserve lascia i tassi di interesse invariati allo 0-0,25% e annuncia l’inizio del “tapering”, cioè la diminuzione dell’acquisto di titoli sul mercato, che scenderà di 15 miliardi al mese su un totale di 120 miliardi a partire da novembre e fino alla metà del 2022, quando dovrebbero azzerarsi. Durante questo mese la Fed acquisterà almeno 70 miliardi di Treasury e 35 miliardi di mortgage-backed security, per un totale di 105 miliardi, mentre in dicembre la Fed acquisterà 60 miliardi di Treasury e 30 di mortage-baked security” (in riduzione a 90 miliardi).

Gli Stati Uniti cominciano a uscire dalle misure di emergenza, come aveva annunciato il presidente Jerome Powell ad inizio agosto e lo fanno in un momento in cui la ripresa economica sembra aver ingranato la seconda marcia (nel primo semestre il PIL Usa è cresciuto ad un ritmo annuale del 6,5%), almeno rispetto alla battuta d’arresto che si era registrata sul finire dell’estate. Fatto che fornisce nuovo carburante ai mercati che portano le Borse ai massimi storici e la curva dei rendimenti a salire in maniera omogenea.

Certo, la crescita dei prezzi fa ancora paura, ma fino a un certo punto: «L’inflazione è elevata, ma riflette ampiamente fattori transitori», scrive la Fed. «Parti dell’economia che sono state duramente colpite dalla pandemia si stanno riprendendo ma la ripresa continua a dipendere dal coronavirus». Lo dimostra il fatto che «l’aumento dei casi di Covid-19 nel corso dell’estate ha provocato il rallentamento della ripresa di settori danneggiati dalla pandemia».

Dunque cosa succederà ai tassi di interesse? Powell ha più volte sottolineato che i tassi non sono collegati al tapering. «Non vogliamo alzare i tassi d’interesse ora, per dare tempo al mercato del lavoro di riprendersi. E’ possibile raggiungere la massima occupazione entro la metà del prossimo anno». Insomma la Fed vuol procedere un passo per volta e aggiustare il tiro qualora alcune variabili non proseguissero sul sentiero attuale.

Movimento laterale per l’Eurodollaro. Dove aspettarsi il breakout?

Il cambio Eurodollaro sembra essere impostato al ribasso questa mattina, nonostante la performance positiva registrata nella seduta di ieri con le dichiarazioni della Fed. Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, aveva dapprima intrapreso un andamento decisamente ribassista che lo ha portato a realizzare un minimo sul livello 1,1562, per poi invertire la rotta fino a raggiungere un massimo a quota 1,1615 in chiusura di giornata.

Questa mattina, invece, le quotazioni sembrano ritracciare vistosamente riportandosi in prossimità dell’apertura di ieri e annullando tutti i guadagni conseguiti. In sostanza il mercato si ritrova congestionato in un trading range già da qualche giorno, lavorando a più riprese l’importante soglia psicologica di 1.16, per cui si dovrà attendere il timing esatto per un breakout profittevole.

L’impostazione grafica, in particolare, vede i prezzi stazionare al di sopra dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti da poco. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 44. Dal punto di vista operativo, quindi, l’ingresso in posizioni long è consigliabile solo al superamento del livello 1,1616 con target nell’intorno dei 1,1674 punti, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 1,1562 con obiettivo molto vicino al livello 1,1504.

 


L’andamento di breve termine del cambio Eurodollaro

AUTORE

Alessandro Aldrovandi

Alessandro Aldrovandi

Alessandro Aldrovandi, trader specializzato nella negoziazione per conto proprio di futures, azioni ed ETF, italiani ed esteri, sia con strategie discrezionali che quantitative. È autore di alcune pubblicazioni sulle tecniche di trading, organizza periodicamente corsi di formazione ed è stato più volte relatore nei principali convegni dedicati alla finanza e agli investimenti sia in Italia che all’estero. Interviene spesso nelle trasmissioni televisive sul canale finanziario ClassCNBC e pubblica articoli per varie testate giornalistiche. Offre anche servizi di consulenza generica.

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