Per Wall Street fine anno senza il botto

Wall Street: fine anno senza il botto

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Ultimo sforzo per Wall Street prima di congedarsi da un 2019 sorprendentemente positivo. Un anno iniziato in sordina, sulla scia dei profondi ribassi del dicembre 2018, ma che ha regalato grandi soddisfazioni (e guadagni) a chi ha investito su azioni e indici americani. Sarà ricordato come l’anno dei massimi storici.

“La somiglianza dello S&P500 con il 2013 è proseguita fino all’ultimo istante”, fa notare Gaetano Evangelista, amministratore unico di Age Italia, nel suo report giornaliero. La similitudine si può notare “non solo per morfologia, ma anche per risultato finale: +29.6% il consuntivo di sei anni fa – scrive Evangelista – +29.3% il risultato degli ultimi dodici mesi. Senza dubbio quest’anno l’esame della correlazione si è rivelato un alleato impareggiabile nella definizione delle strategie di portafoglio”. Soprattutto il quarto trimestre è stato per l’indice S&P500 molto brillante con “un saldo superiore al 7.5%”, un’impresa non del tutto eccezionale, aggiunge Evangelista, “dal 1970 si registrano 45 precedenti simili, senza soffermarsi sul quarto nello specifico in cui un simile saldo è stato conseguito”. 

Anche oggi l’apertura a Wall Street è stata negativa, con l’indice S&P500 che ha inaugurato le contrattazioni con un ribasso del -0,40 per cento (3.240), il Dow Jones a 28.654 (-0,34 per cento) e il Nasdaq a 9.004 (-0,70 per cento).

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Grafico Dow Jones by TradingView

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Grafico Nasdaq by TradingView

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Grafico S&P500 by TradingView

Questi ribassi sono visti come semplici prese di profitto dagli analisti e non dovrebbero intaccare il sentiment positivo che potrebbe protrarsi almeno per le prime settimane del prossimo. “Anche, nell’eventualità che, come crediamo, la “fase 2” si riveli particolarmente difficile – si legge nell’Outlook annuale di Mps Capital Services – e piena di insidie data la complessità dei temi trattati (proprietà intellettuali, Huawei, etc.), c’è sempre la rete di protezione della Fed con la liquidità che rimarrà ampia e pronta ad aumentare ulteriormente in caso di necessità. Le altre BC, a corto di opzioni, si ritroveranno a fare fine tuning dell’esistente”. 

Per quanto riguarda i dati macro, l’indice dei direttori degli acquisti di Chicago ha segnato un progresso a 48,9 dal precedente 46,3. Buoni anche i contratti pendenti di vendita di abitazioni che salgono a +1,2 per cento. Nel pomeriggio si attendono le aste del Tesoro.

Ritorno di acquisti sui tassi di interesse: stiamo assistendo nelle ultime sedute a rialzi dei rendimenti dei titoli a 10 anni, che oggi sono a 1,91 per cento. “I tassi decennali – scrive Mps Capital Services – se nei primi mesi del nuovo anno saliranno in scia alla retorica reflazionistica dominante (il tasso treasury potrebbe spingersi fino anche a 2,34% e quello Bund tornare temporaneamente in positivo) successivamente torneranno a scendere per i segnali di rallentamento di un ciclo (il più lungo della storia) che tornerà a dare segnali di stanchezza”. Nel pomeriggio ci saranno le aste del Tesoro di titoli a breve e medio termine.

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Grafico titolo a 10 anni Usa by tradingView

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