La Gran Bretagna punta a diventare il centro finanziario numero uno al mondo, mettendo in piedi una legge che renderebbe i servizi e i mercati finanziari più competitivi. Le nuove misure prevedono un allentamento dei requisiti patrimoniali per le compagnie assicurative, la riduzione dell’aliquota fiscale per le banche dall’8% al 3%, nonché la revisione delle norme finanziare dell’Unione Europea in materia di capitali, note come Solvency II.
Tutto ciò a seguito di una pressione molto forte esercitata dal settore assicurativo che chiedeva al Governo di intervenire per mantenere il settore competitivo e agevolare investimenti maggiori nelle infrastrutture. In buona sostanza, verrà ridotto il cuscinetto di capitale degli assicuratori, noto come margine di rischio, del 65% per gli assicuratori sulla vita e del 30% per gli assicuratori generali. A giudizio di Hannah Gurga, direttore generale dell’Associazione degli assicuratori britannici, il piano ancora ha alcuni dettagli da chiarire, ma se attuato potrebbe significare che gli assicuratori riusciranno a indirizzare oltre 100 miliardi di sterline in infrastrutture e green energy nell’arco di dieci anni.
Per quel che riguarda il settore bancario, la City of London Corporation ha scritto in una nota che allo stato attuale “le banche nel Regno Unito pagano un’aliquota fiscale complessiva più elevata rispetto a qualsiasi altro settore a causa della sovratassa sulle società e del prelievo bancario”. Poi ha aggiunto: “Speriamo che il Governo si impegni a fornire un sistema fiscale competitivo una volta superate le attuali sfide economiche”.
Gran Bretagna: l’opposizione della BoE al piano del Governo
Il Cancelliere della Gran Bretagna Jeremy Hunt ha affermato che la modifica di Solvency II “sbloccherà decine di miliardi di sterline di investimenti per le industrie che favoriscono la crescita”. Secondo il Ministro delle Finanze britannico, entro la fine del prossimo anno ci sarà la libertà da Brexit per definire le proprie regole e quindi decidere sulle modifiche che verranno apportate, le quali interesseranno cinque settori in crescita, tra cui i servizi finanziari.
La Banca d’Inghilterra aveva suggerito alcune raccomandazioni al Governo attraverso la Prudential Regulation Authority dell’istituto per la riforma della Sovency II, sollevando preoccupazioni per l’eccessivo allentamento dei buffer di capitale. Anzi, ha persino sostenuto che la regolamentazione dovrebbe essere rafforzata in alcuni settori. Il Ministero delle Finanze però rigettato le raccomandazioni, andando avanti per la deregolamentazione. A questo punto, in un comunicato la Prudential Regulation Authority ha riferito: “in seguito agli annunci odierni del governo sui piani di riforma legislativa di Solvency II, le decisioni cruciali spetteranno ora al Parlamento e noi le attueremo fedelmente”.
La Borsa di Londra vuole mantenere il primato in Europa
Le misure del Governo potrebbero includere anche una deregolamentazione delle norme sulle quotazioni in Borsa e sul trading. Ciò assume una certa importanza, in considerazione del fatto che Londra sta per perdere il primato in Europa come il centro finanziario più importante, a vantaggio della Borsa di Parigi. Secondo i dati Refinitiv, il valore di tutte le società quotate nel mercato borsistico francese è salito da 1.800 miliardi di dollari del 2016 a 2.830 miliardi di oggi; mentre la Borsa di Londra, che detiene ancora lo scettro, ha un valore di mercato complessivo di 2.890 miliardi di dollari. A questo punto, il Governo potrebbe introdurre alcuni provvedimenti per modificare il regime di quotazione, in modo che le nuove società trovino conveniente diventare pubbliche.