Chiude sui massimi degli ultimi 17 mesi Piazza Affari dopo annuncio di Trump sulla guerra commerciale
Parte in sordina Piazza Affari, appesantita dal risultato delle urne dell’Umbria e dallo spettro di nuovi disordini all’interno della maggioranza di governo, ma poi con un balzo in avanti segna nuovi massimi da maggio 2018, chiudendo a 22.712 in guadagno dello 0,46 per cento.
Lo spread, che a inizio contrattazioni aveva gettato qualche ombra sulla tenuta dell’indice, riscende a 132 punti base con il titolo decennale italiano che torna all’un per cento.
A sostenere le quotazioni soprattutto un nuovo risvolto sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina, con la notizia, circolata intorno a ora di pranzo, della possibilità di un accordo tra le due potenze mondiali al prossimo meeting APEC in Cile. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente americano, Donald Trump, che in un tweet ha anche festeggiato il nuovo massimo storico a 3.044 dell’indice S&P500.
La giornata di Borsa è stata anche caratterizzata dal passaggio di consegne tra il governatore uscente della Bce, Mario Draghi, e la nuova presidente, Christine Lagarde. “È davanti agli occhi di tutti che ora è il momento di più Europa, non meno”, ha detto il presidente dell’Eurotower, intervenendo alla cerimonia per la fine del suo mandato e rifacendosi alle parole di Angela Merkel, presente fra gli altri capi di Stato e di governo, che ha sottolineato che “noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani”.
Lasciare la Bce è più facile, sapendo che “è in buone mani”, ha concluso Draghi, di fronte a Christine Lagarde, chiamata a succedergli dal primo novembre e alla presenza dei principali leader politici europei.
TITOLI PEGGIORI
Chiude in fondo al listino il titolo Moncler, archiviando la prima seduta di settimana con un ribasso di -1,85 per cento, seguita da Eni che perde lo 0,73 per cento.
TITOLI MIGLIORI
In grande spolvero sull’indice principale le azioni di Pirelli (+4,19 per cento a 5,82 euro), alla vigilia di una trimestrale che il consensus degli analisti prevede positiva quanto meno sotto il profilo dei ricavi. Pirelli ha già tagliato la guidance due volte quest’anno e, secondo il consensus degli analisti raccolto dalla stessa società, dovrebbe tagliare il traguardo del terzo trimestre 2019 con ricavi in crescita del 3,4% a 1,338 miliardi.
Previsto in leggero calo invece l’Ebitda adjusted ante costi di start-up, che dovrebbe passare da 328 a 314 milioni di euro, con un incidenza sul fatturato del 23,5% da 25,3%; Ebitda ajusted a 311 da 320 milioni, il 23,3% dei ricavi da 24,7%; Ebit adjusted ante costi di start-up a 252 da 259 milioni ossia il 18,95 del fatturato da 20%; l’Ebit adjusted viene stimato a 244 milioni da 250 milioni del pari periodo 2018, il 18,3% dei ricavi da 19,3%.
Buoni anche Salvatore Ferragamo (+4,18 per cento) e FinecoBank (+2,41 per cento).
Grafici by TradingView