Pmi, migliora il terziario ma crolla la produzione manifatturiera

PMI, MIGLIORA IL TERZIARIO MA CROLLA LA MANIFATTURA

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Migliora l’indice del settore terziario a dicembre, ma il settore privato è in contrazione a causa del più rapido calo della produzione manifatturiera in quasi 7 anni

La settimana macroeconomica si apre con dati in chiaroscuro per l’Italia. Sebbene, infatti, l’indice dei direttori degli acquisti del settore terziario, rilevato da Ihs Markit, abbia segnato un incremento nel mese di dicembre, portandosi a 51,1 (rispetto al 50,4 di novembre), nello stesso mese si è avuto il più rapido calo della produzione manifatturiera in quasi sette anni. L’indice della produzione composita è così sceso a 49,3 (rispetto a 49,6 di novembre), registrando una contrazione per il secondo mese consecutivo del settore privato italiano. 

pmi

A dare impulso all’attività del settore terziario italiano, per il settimo mese consecutivo, è stata una rapida crescita dei nuovi ordini. Di conseguenza, sono aumentati i posti di lavoro (per l’undicesimo mese consecutivo), ma a un tasso che indica ancora una crescita lenta e moderata. Da giugno del 2019, il flusso delle commesse sta aumentando su base mensile e le aziende monitorate collegano quest’ultimo rialzo alle più forti condizioni della domanda. Rispetto a novembre, l’incremento ha guadagnato velocità, ma nel complesso è stato solo moderato, scrive nel report l’istituto di ricerca.

Domanda

Da dove provengono gli ordini che hanno fatto aumentare la domanda? Sorprendentemente la causa dell’incremento è da ricercare nel mercato nazionale, in quanto abbiamo assistito a una contrazione della domanda proveniente da Paesi oltre il confine.

Lavoro

Nell’ultimo mese dell’anno le aziende terziarie italiane, sottolinea Markit, hanno continuato ad aumentare l’organico, ma in maniera moderata, con il tasso più debole da aprile scorso.

Prezzi

Il carico dei costi affrontati dalle aziende terziarie è ancora aumentato, in linea con il trend mensile iniziato fin da agosto 2008. I prezzi medi di vendita sono diminuiti, estendendo l’attuale sequenza di deflazione a 5 mesi. 

Sentiment

Il sentiment generale delle aziende oggetto dell’indagine è migliorato, gli imprenditori sono ottimisti rispetto alle previsioni di attività del prossimo anno, mostrando aspettative migliori rispetto a novembre. Permane la cautela, con un livello di ottimismo inferiore alla media di lungo termine.

Pmi composito

A dicembre, l’Indice della produzione composita ha registrato una contrazione per il secondo mese consecutivo del settore privato italiano, determinata soprattutto dal calo della produzione manifatturiera, ai livelli più bassi di quasi sette anni. 

Il settore manifatturiero ha continuato a ridurre gli organici, sottolinea Markit, indicando il più rapido calo di posti di lavoro da metà 2013, mentre il terziario ha registrato un rialzo, il più debole in tre mesi. 

Le aziende del nostro Paese rimangono, tuttavia, moderatamente ottimiste sul possibile aumento della produzione nel prossimo anno. Il livello di fiducia si è rafforzato ed ha toccato il valore più alto in tre mesi.

“Il rialzo è stato nel complesso solo lieve – ha commentato Lewis Cooper, economista di Ihs Markit e autore del report relativo all’indagine Pmi settore terziario in Italia -. La più forte prestazione del settore terziario è stata tuttavia controbilanciata dalla più rapida contrazione della produzione manifatturiera degli ultimi sette anni, registrando un calo solo marginale del settore privato complessivo. Allo stesso tempo, il volume degli ordini di dicembre è rimasto invariato ed i livelli occupazionali, che negli ultimi 11 mesi hanno indicato valori in crescita, hanno indicato la più debole espansione della sequenza”. 

Invariato il quadro generale con gli ultimi dati ufficiali del Pil, attualmente aggiornati al terzo trimestre, che “evidenziano con 0,1 per cento una complessiva stagnazione della crescita e i recenti dati Pmi mostrano alla fine dell’anno un settore privato italiano ancora più indebolito”, conclude Cooper.

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