Gli investitori stanno vendendo sterline in questo periodo. Nel mercato valutario serpeggia un certo pessimismo per la divisa britannica, soprattutto da parte degli hedge fund che non sono mai stati così ribassisti da dicembre del 2020, in base ai dati forniti dalla Commodity Futures Trading Commission. In genere tutti gli investitori istituzionali hanno le maggiori posizioni short sulla Sterlina degli ultimi 2 anni. Dai massimi di giugno la valuta di Sua Maestà ha perso circa il 6% nei confronti del Dollaro americano.
Valute: perché gli investitori vendono sterline
Sono diverse le ragioni per cui gli operatori di mercato si sono messi in posizione contrarian rispetto alla Sterlina. In primo luogo la moneta britannica sta soffrendo terribilmente la forza del Dollaro USA. Il biglietto verde trae spinta dalla stretta monetaria che è arrivata dalla Federal Reserve con la riduzione di 15 miliardi mensili del piano di acquisti delle obbligazioni pubbliche e private da 120 miliardi di dollari ogni mese.
Questo fatto potrebbe essere preparativo al rialzo dei tassi americani, che avverrebbe nel 2022 se l’inflazione statunitense continuasse a salire con la rapidità attuale. A rafforzare ancora di più la posizione del Dollaro la conferma di Jerome Powell alla guida della Fed per altri 4 anni, il che potrebbe essere un segnale di stabilità nella politica monetaria della Banca Centrale a stelle e strisce.
Una seconda ragione invece va ricercata nella titubanza da parte del Governatore della Bank of England, Andrew Bailey, ad alzare il costo del denaro, nonostante molti lo davano per scontato già nell’ultima riunione ufficiale di novembre. Il fatto che il numero uno della BoE abbia lasciato sorprendentemente il tasso ufficiale di sconto allo 0,1% ha destato molte perplessità sullo stato di salute dell’economia britannica, fomentando il dubbio che la pandemia potrebbe tornare a farsi sentire pesantemente.
Infine vi è la situazione conflittuale che si sta creando tra la Gran Bretagna e l’Europa per la questione dell’Irlanda del Nord. Una mancanza di accordo al riguardo potrebbe far scattare l’articolo 16 del protocollo su Brexit, con conseguenze estreme che potrebbero portare anche a stralciare totalmente l’accordo, iniziando una dannosissima guerra commerciale tra le 2 Regioni.
Sterlina: le opinioni degli analisti
Gli analisti nel complesso non sono molto ottimisti sui prossimi mesi della Sterlina. Secondo Jane Foley, capo strategist per le valute presso Rabobank, il mercato sta percependo ansia per le prospettive di crescita del Regno Unito per via del Covid-19 e di Brexit e quindi pensa che la BoE valuti un rialzo dei tassi a breve un errore politico.
Stephen Gallo, capo della strategia valutaria in Europa presso Bank of Montreal ha dichiarato che il Regno Unito si trova esposto a venti contrari economici in costante aumentato, nonostante alcuni segnali che la crisi degli approvvigionamenti si stia allentando. Per questo motivo l’esperto vede la Sterlina a 1,20 dollari nei prossimi 2 mesi, ovvero in calo del 4% dai livelli attuali.
La Canadian Imperial Bank of Commerce ha abbassato le sue previsioni per fine anno sul cambio GBP/USD da 1,38 dollari di alcune settimane fa a 1,33 dollari di oggi, individuando nella grande forza del biglietto verde e nell’incertezza della BoE i principali driver.