Il rialzo dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve ha messo in ambascia il mercato immobiliare USA. Il costo dei mutui ipotecari che ne è conseguito ha determinato un calo sostanziale della domanda, perché soprattutto le famiglie a basso reddito fanno difficoltà a sostenere un onere di finanziamento più alto per lungo tempo. In aggiunta a questo vi è stato l’aumento dei prezzi delle case, per effetto dell’inflazione e del deficit dell’offerta, che ha reso ancora più problematico per le classi meno abbienti acquistare un alloggio.
La stessa inflazione poi ha ridotto il potere d’acquisto delle persone, contribuendo a limitare la spesa a qualsiasi livello. Il problema sarà destinato ad aggravarsi, almeno nei prossimi mesi, in quanto la Fed continuerà ad alzare i tassi d’interesse fino a quando il carovita non si dirigerà verso il target del 2%. Di conseguenza le persone che oggi fanno fatica ad accedere a un mutuo, ne faranno ancora di più con tassi ipotecari più alti.
USA: le banche non concedono mutui di importo basso
Un altro fattore che sta incidendo in maniera molto seria sulla domanda delle case in USA riguarda la riluttanza delle banche a emettere mutui per una cifra contenuta, in modo da permettere alle famiglie con redditi bassi di acquistare una proprietà. Quindi chi vuole comprare case più piccole e che costano di meno deve attingere solo ai propri risparmi, senza possibilità di ricorrere al finanziamento.
Secondo i dati dell’Urban Institute, in USA più del 25% delle vendite di case ha un prezzo inferiore ai 100 mila dollari, ma solo il 23,2% è finanziato con un mutuo. Viceversa, per quelle abitazioni di valore superiore a 100 mila dollari, il 73,5% ricorre al prestito della banca. Inoltre, uno studio di Attom Data Solutions rileva come, nel decennio 2011-2021, il valore dei prestiti ipotecari sia sceso di oltre il 53% nella fascia compresa tra 10 mila e 70 mila dollari e di oltre il 21% in quella da 70 mila a 150 mila dollari. Mentre per quanto riguarda i prestiti oltre i 150 mila dollari, c’è stato un aumento di valore del 240%.
Mutui: ecco perché vengono preferiti quelli di importo maggiore
Qual è la ragione per cui i prestiti di taglio più piccolo hanno un tasso di rifiuto maggiore rispetto a quelli di entità più grande? Alcuni studi hanno rilevato che la rischiosità non aumenta con prestiti di importo inferiore, in quanto il profilo di rischio del debitore è simile in entrambe le fattispecie. La motivazione sta nel fatto che i mutui di valore più basso non sono così redditizi per i prestatori, sostiene Janneke Ratcliffe, Vicepresidente dell’Housing Finance Policy Center presso l’Urban Institute. Gli istituti di credito, infatti, commisurano le commissioni e gli interessi all’importo del prestito e, se questo si abbassa, automaticamente sono inferiori anche le entrate per le banche, precisa l’esperto.