A Piazza Affari l’ultima seduta della settimana potrebbe essere all’insegna dei record per le azioni Buzzi, che potrebbero beneficiare dell’ultima acquisizione effettuato dal gruppo cementiero italiano. La società guidata da Pietro Buzzi, ha ricevuto la comunicazione di esercizio dell’opzione put attribuita al Grupo Ricardo Brennand, che aveva come oggetto la partecipazione del 50% in NCPAR, la joint venture paritetica attraverso la quale Buzzi è presente in Brasile fin dal 2018. In base a tali accordi Buzzi acquisirà il controllo totale di NCPAR e l’investimento dovrebbe prevedere un esborso, tutto in cash, compreso tra i 290-310 milioni di euro che potrebbe variare in funzione del tasso di cambio del real brasiliano.
NCPAR possiede 5 cementerie a ciclo completo e 2 centri di macinazione, con una capacità produttiva totale pari a oltre 7,2 milioni di tonnellate annue. Dal punto di vista temporale il trasferimento della partecipazione dovrebbe avvenire entro la fine dell’anno in corso. Secondo alcuni calcoli il consolidamento dovrebbe portare fin dal prossimo anno, un incremento compreso tra il 3% e il 4% a livello di utile per azione.
Azioni Buzzi: analisi tecnica e strategie operative
A Piazza Affari la seduta è all’insegna degli acquisti per le azioni Buzzi, con i prezzi che si sono portati verso i massimi di sempre posti vicini alla soglia dei 40 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di tali aree resistenziali, non solo andrebbe a rafforzare il trend primario ma aprirebbe la strada per nuovi allunghi prima in direzione dei 41 euro e successivamente verso l’area dei 42 euro.
In questo contesto rialzista eventuali prese di beneficio che riportassero i corsi in direzione dei 35-36 euro, dove transita non solo l’indicatore daily del Supertrend ma anche la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di ottobre, potrebbe rappresentare una buy opportunity.
Al contrario la perdita di questi supporti dovrebbe innescare una fase correttiva più profonda, il cui primo obiettivo è situato sui minimi dello scorso mese di aprile in area 32,50 euro. Nel caso in cui anche tali supporti dovessero essere violati, si avrebbe una continuazione della discesa con un nuovo target situato sui 30,85 euro e in seguito i 29,70 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la media mobile di lungo periodo. Dal punto di vista grafico la mancata tenuta di questi ultimi livelli andrebbe a indebolire il trend primario con possibili ulteriori correzioni fin verso gli ex massimi dell’anno passato situati sui 28,4 euro.
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