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Azioni Snam: nuovi acquisti con la cessione di Adnoc a Lunate?

Stazione di compressione gas naturale al tramonto: impianto industriale con tubature e infrastrutture energetiche illuminate, simbolo della rete di trasporto del gas.

A Piazza Affari proseguono gli acquisti sulle azioni Snam che, dopo il memorandum d’intesa firmato 24 ore fa con Acwa nel settore dell’idrogeno verde, beneficiano di una nuova operazione. In questo caso Lunate, fondo globale di investimenti alternativi con sede ad Abu Dhabi e un portafoglio di asset in gestione pari a 105 miliardi di dollari, ha annunciato un’offerta per rilevare il 49% di Adnoc Gas Pipelines, in cui Snam possiede quasi il 6% del capitale.

L’azienda italiana aveva acquisito la sua partecipazione in Adnoc nel 2020 attraverso un consorzio costituito con altri investitori e nel corso degli anni aveva messo a disposizione le proprie competenze industriali, il know-how e soluzioni innovative nella gestione del gas naturale, apportando valore non solo all’asset ma anche al sistema energetico degli Emirati Arabi.

Adnoc Gas Pipelines gestisce 38 gasdotti per un’estensione complessiva di 982 chilometri negli Emirati Arabi. La rete costituisce un’infrastruttura fondamentale per il settore energetico della regione e grazie alla sua qualità elevata genera flussi di cassa costanti, contribuendo in tal modo alla strategia energetica nazionale. L’operazione odierna è in linea con il nuovo piano industriale al 2029, presentato la scorsa settimana dalla società guidata da Stefano Venier, il cui obiettivo è quello di focalizzarsi sullo sviluppo di un’infrastruttura paneuropea multi-molecola.

 

Azioni Snam: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a scoprire come si stanno comportando le azioni Snam sulla Borsa italiana. Proseguono gli acquisti, con le quotazioni che, accompagnate da volumi superiori alla media giornaliera mensile, si spingono oltre l’area dei 4,5 euro.

Il movimento odierno, che da forza all’ultimo impulso rialzista innescatosi la scorsa settimana dai 4,22 euro, ha accompagnato i prezzi oltre la trendline discendente che parte dai massimi toccati nel maggio del 2022. Una conferma dei corsi sopra tali aree dovrebbe favorire ulteriori apprezzamenti fin verso i massimi degli ultimi 12 mesi in area 4,625-4,63 euro.

Dal punto di vista operativo, con il superamento di questi ultimi livelli l’azione si aprirebbe la strada per andare a chiudere il gap-down lasciato aperto il 22 gennaio dello scorso anno nei pressi dei 4,734 euro.

Al contrario, il ritorno delle quotazioni sotto i 4,45-4,4 euro, andrebbe a riattivare il trend ribassista, con possibili ritorni prima in direzione dei 4,25-4,20 euro e a seguire i minimi di periodo situati sui 4,125-4,12 euro. Fondamentale diventerà la tenuta di questi sostegni, per evitare un ulteriore indebolimento del quadro grafico con possibili nuove discese prima verso la soglia dei 4 euro, che rappresenta il bottom del 2022, e successivamente in direzione dei 3,75 euro, minimi toccati nell’aprile del 2020.

 

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AUTORE

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Pietro Origlia

Pietro Origlia, trader indipendente, ha iniziato ad interessarsi dei mercati finanziari all'inizio del 2000, facendone poi una professione tra il 2005-2006. Specializzato nel trading multiday (azioni, valute e materie prime) opera essenzialmente sul mercato italiano. Ha partecipato a vari eventi e manifestazioni in qualità di relatore. Dal 2017 è anche Giornalista Pubblicista. Da gennaio 2022 è entrato a far parte della redazione di Borsa&Finanza.

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