Il Cda della Banca Popolare di Sondrio ha accolto con freddezza l’offerta pubblica di scambio: “L’offerta non è stata in alcun modo sollecitata, né preventivamente discussa o concordata con la banca”. Il gruppo ha invece confermato di rimanere “impegnato nell’esecuzione del proprio percorso di crescita”. sottolineando “le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione con Bper“. Inoltre ritiene che “l’offerta, per le tempistiche e le modalità con cui è stata promossa e annunciata, non riflette il percorso di creazione di valore della banca in ottica stand alone”
Un accorpamento con Bper fa temere anche per il futuro dei dipendenti, perché l’importo delle sinergie di costo annunciate (190 milioni di euro), fa “intravedere potenziali ricadute sul personale e sulla struttura organizzativa e commerciale della banca, cui la Popolare di Sondrio ha da sempre riservato particolare attenzione, raggiungendo livelli di efficienza (cost/income) competitivi nel panorama italiano”.
Pertanto, il Cda ritiene “che sia nell’interesse di tutti gli azionisti poter valutare il profilo di solidità patrimoniale e le prospettive di crescita e creazione di valore del nuovo piano su base stand alone, confrontandoli con le incertezze e i rischi connessi con uno scenario di integrazione”.
Le motivazioni alla base del diniego della proposta di Bper sono state adottate da tutto il consiglio della banca della Valtellina con la sola astensione di Roberto Giay, che rappresenta l’azionista Unipol, di cui è anche uno dei principali manager.
Banca Popolare di Sondrio: quotazioni al massimo di periodo sul livello 10,22
Le azioni Banca Popolare di Sondrio sembrano essere impostate al ribasso nel breve termine, nonostante la performance leggermente positiva registrata nella seduta di ieri (+0,30%). Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno inizialmente intrapreso un andamento rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 10,22, per poi ritracciare vistosamente nel corso del pomeriggio andando a raggiungere un minimo a quota 9,99 e chiudere sul finale a 10,09 euro.
In seguito al minimo toccato lo scorso 22 novembre sul livello 7,005, dopo un breve periodo di lateralità, le azioni Banca Popolare di Sondrio hanno drasticamente invertito la rotta con un prolungato e costante movimento rialzista, sempre posizionato al di sopra di una ben delineata trendline ascendente, fino ad arrestare la corsa proprio ieri in prossimità della resistenza presente oltre quota 10.
Risulta evidente come questo titolo stia correndo troppo e da troppo tempo, raggiungendo valori al di sopra della valutazione fornita da Bper Banca in sede di offerta di scambio (9,527 euro), annullando di fatto il premio per gli azionisti (inizialmente del 6,6%). Per l’immediato futuro, quindi, in attesa dell’evolversi dell’operazione, è lecito attendersi un andamento laterale/ribassista all’interno di un trading range compreso tra i 9,50 e i 10 euro.
Anche il pattern di analisi candlestick creatosi ieri sul grafico daily, denominato “Doji” e indicante una generalizzata indecisione da parte degli operatori, favorisce l’ipotesi di una probabile fase di congestione per le prossime settimane.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è al momento da sconsigliare, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte già alla violazione di quota 9,99 con obiettivo molto vicino al livello 9,645. L’impostazione algoritmica, comunque, vede i prezzi stazionare ancora al di sopra dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati rialzisti a inizio gennaio. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’oscillatore RSI sia posizionato nell’area di “ipercomprato” vicino al livello 76.
L’andamento di breve termine del titolo BANCA POPOLARE DI SONDRIO