Alle incertezze sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina si aggiunge la decisione di Google di rompere i rapporti con Huawei, impedendo l’aggiornamento delle applicazioni sugli smartphone del colosso asiatico. Una mossa -non ancora ufficiale- che da una parte non ha alterato più di tanto i listini di Tokyo e Shanghai (Nikkei +0,24%, Composite -0,75%), ma al contrario contribuisce alla debolezza del vecchio continente. L’Europa infatti apre fiacca, complici i pochi dati macro che caratterizzeranno la giornata. Negativa Piazza Affari, una sorta di effetto “Dividendo Day” per molte importanti società quotate in Borsa, come Fca, Intesa, Ubi, A2A e Azimut: in totale verranno distribuiti ai soci quasi 11,5 miliardi di euro.
Stabile l’Euro/Dollaro, la moneta unica perde qualcosa sia nei confronti della Sterlina che del Franco Svizzero.
In rialzo le quotazioni del petrolio, in vista di un mantenimento dei tagli delle quote di protezione dopo la riunione dell‘Opec+.
Oro in lieve ribasso, giù anche il rame. Sale il rendimento del bund, in contrazione quello dei Btp.
EQUITY
Dax a 12.155 punti (-0,68%)
Poco mossa in apertura la borsa tedesca il giorno della pubblicazione dei prezzi alla produzione in Germania: ad aprile +0,5% su base mensile e +2,5% su base annuale. In entrambi i casi si tratta di un aumento superiore alle attese, mentre a marzo i prezzi erano diminuiti dello 0,1% (mensile).
Ftse Mib a 20.686 punti (-1,98%)
Rosso condizionato dai dividendi dunque per il listino milanese, i comparti del tecnologico (-3,2%), assicurativo (-3,1%) e bancario (-2,46%) registrano i maggiori ribassi, con maglia nera per Stm su cui pesa la decisione di Google su Huawei. Ancora nessun impulso rialzista di rilievo dal 17 aprile scorso, giorno in cui l’indice ha toccato i massimi dell’anno. Il trend rimane negativo.
Cac40 a 5.395 punti (−0.78%).
Allineata con Francoforte, anche se con perdite leggermente maggiori, c’è Parigi, che aspetta nel pomeriggio le aste dei Btf a 3, 6 e 12 mesi. Tra i titoli peggiori c’è Air Liquide, che tratta in perdita del 2,71% sui valori precedenti. La seduta di oggi potrebbe completare un impulso ribassista avviato venerdì quando è stato raggiunto il massimo degli ultimi 10 giorni, a 5.450 punti.
E’ la migliore della mattinata, la borsa di Madrid, che si aggira attorno alla parità, per un trend che rimane positivo anche se di breve periodo, sostenuto dall’impulso rialzista del 13 maggio scorso, a cui sono seguite 4 sedute positive: quella di oggi potrebbe essere la quinta.
VALUTE
Sul mercato dei cambi, apertura stabile per l‘euro che si posiziona sotto quota 1,12, dopo 5 sedute consecutive in cui la moneta unica ha perso terreno nei confronti del biglietto verde. In lieve ripresa la sterlina e il franco svizzero.
Euro Dollaro a 1.1162 (+0.05%), Euro Franco a 1.126 (−0.15%), Euro Sterlina a 0.8753 (-0.18%).
COMMODITY
In netto rialzo le quotazioni del petrolio, 63,81 dollari al barile per i contratti sul greggio Wti, in vista di un mantenimento dei tagli delle quote di protezione dopo la riunione dell’Opec+ (i Paesi Opec più la Russia e gli alleati). Nel dettaglio, è stato deciso di limitare le scorte almeno per tutto il 2019. Ulteriore sostegno ai prezzi viene dall’inasprirsi delle tensioni tra Stati Uniti e Iran, dopo l’ennesimo tweet del presidente americano Donald Trump contro Teheran: “Se l’Iran vuole combattere sara’ la sua fine, che non minacci più gli Stati Uniti d’America”.
Scende il prezzo dell’oro, 1.273 dollari l’oncia (-0,25%), tornato ai minimi dal 3 maggio dopo aver superato quota 1.300 dollari l’oncia la settimana scorsa. A guidare il trend negativo (quinta seduta in rosso) l’impulso ribassista di martedì 14, proprio il giorno dei 1.303 $, il massimo dall’11 aprile.
Continuano i ribassi del rame, al trend negativo avviato il 17 aprile si aggiunge un ulteriore impulso ribassista, quello di giovedì scorso, e oggi il metallo rosso scende dello 0,46% a 2,713 dollari l’oncia, in linea con le perdite della vigilia.
RENDIMENTI
Sale il Bund tedesco, pur rimanendo negativo. Il rendimento si colloca a −0.090% in attesa del report mensile della Bundesbank previsto a metà mattinata. Scende ancora, e per la terza seduta consecutiva, il tasso di interesse del Btp, comunque stabile al 2,65% dopo il picco del 2,8% di mercoledì. In un’intervista al QN, Quotidiano Nazionale, il ministro dell’economia Giovanni Tria ha ribadito che “nel Def è scritta nero su bianco la volontà dell’Italia di rispettare gli impegni presi sul contenimento di deficit e debito. Vale questo. E alla fine lo spread non potrà non tenerne conto”.