La correzione delle Borse europee negli ultimi mesi ha reso più convenienti le azioni del Vecchio continente in termini di valutazioni fondamentali e rendimento dei dividendi. L’analisi dell’approfondimento settimanale della Weekly Note di Vontobel (QUI per iscriversi gratuitamente).
Negli ultimi mesi Borse europee hanno perso lo smalto che ne aveva caratterizzato l’avvio del 2023. I motivi dietro a questa correzione sono molteplici, alcuni condivisi e altri legati a singoli temi delle diverse nazioni. Tra gli indici più importanti del Vecchio continente, la palma di best performer spetta ancora al FTSE Mib italiano. A sostenere le quotazioni del basket il comparto bancario, favorito dai numerosi rialzi dei tassi di interesse. La discesa dai massimi dei mesi scorsi è stata tuttavia legata all’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato e a quello delle materie prime energetiche. In Francia, il CAC 40 è stato penalizzato dalla cattiva intonazione del lusso. Il rallentamento cinese è un freno per le prospettive del settore. Il mix di incremento delle materie prime energetiche ed elementi economico-politici legati a Pechino sono stati il peso maggiore per le sorti del DAX. In questo caso è il settore automobilistico, così come quello industriale in un’ottica più estesa, ad aver frenato le ambizioni del basket teutonico.
Evidenziando come le performance da inizio anno siano ancora assolutamente positive, la correzione degli ultimi mesi è un fattore positivo in un’ottica di lungo periodo. Il rapporto di P/E di FTSE Mib, DAX, ed Eurostoxx 50 è sceso sui minimi degli ultimi 4 anni, il rendimento medio dei dividendi ai valori attuali è sui top dal 2019. Le valutazioni appaiono quindi interessanti, specie in un’ottica di lungo periodo. Il FTSE Mib per esempio vede passare di mano i titoli con un P/E medio di 7,4 mentre il rendimento dei dividendi è in media del 4,71%. Storicamente accattivante anche il DAX, con un P/E di 10,81 e un dividend yield del 3,96%, così come l’Eurostoxx 50. I 50 titoli a maggior capitalizzazione in Europa vengono prezzati in media 11,21 volte gli utili e ai valori attuali rendono mediamente il 3,7% con i loro dividendi.