La guerra Russia-Ucraina è ormai diventata un lento e prolungato logorio fisico e psicologico che impatta in maniera devastante sull’economia mondiale. Quando l’esercito russo ha varcato per la prima volta il territorio del Donbass, probabilmente non si temeva che la tragedia che poi ne è seguita sarebbe durata così a lungo. L’Occidente sperava che con l’applicazione di sanzioni pesantissime l’economia russa sarebbe stata messa in ginocchio e il Premier Vladimir Putin sarebbe tornato sui suoi passi. Soprattutto gli Alleati contavano sul fatto che, colpendo le principali fonti di finanziamento della guerra, ossia le risorse energetiche della Russia, si sarebbe risolta la faccenda in quattro e quattr’otto. Così non è stato, come si è ben visto.
Si è forse commesso l’errore di sopravvalutare l’effetto delle sanzioni, o quantomeno di sottovalutare l’inflazione energetica che ha permesso a Mosca di vendere di meno e di incassare lo stesso. Ovviamente quest’anno la Russia andrà incontro a una pesante recessione, ma tutto il mondo subirà una contrazione. Con questo, non andavano applicate le misure punitive che sono state attuate? Ovviamente bisognava sanzionare la Russia, se non altro per una questione etica. A conti fatti però, non si può di certo celebrare una vittoria, perché in questa triste vicende tutti hanno perso.
La guerra Russia-Ucraina è in buona parte responsabile dell’arrivo di un’eventuale recessione, attraverso la crisi energetica. Le Banche centrali di Stati Uniti, Europa e Gran Bretagna hanno dovuto inasprire la loro politica monetaria e lo faranno ancora a lungo per arrestare la crescita dei prezzi. In particolare, la situazione è preoccupante nel Vecchio Continente, maggiormente dipendente dalla Russia nel suo fabbisogno energetico. Tutto ciò inevitabilmente avrà ripercussioni sull’economia, perché per abbattere un’inflazione così alta è necessario andarci giù pesante, come del resto sta facendo attualmente la Fed. La speranza è che tutto ciò non si tramuterà in disastri.
Economia globale: con guerra Russia-Ucraina recessione nel 2022 e nel 2023
Il Fondo Monetario Internazionale al riguardo non è molto ottimista, anche perché la guerra Russia-Ucraina è ora in una situazione di stallo parecchio costosa. L’ente sovranazionale guidato da Kristalina Georgieva ha affermato che ridurrà alla fine di questo mese le sue previsioni in merito alla crescita economica mondiale per il 2022 e il 2023. Questa settimana il numero uno dell’FMI ha dichiarato che “la tragedia umana della guerra in Ucraina è peggiorata, così anche il suo impatto economico”, durante una riunione a Bali del G20 dei Ministri delle Finanze e dei Governatori delle Banche centrali.
Georgieva sottolinea come una possibile interruzione delle forniture di gas russo all’Europa, insieme all’intensificarsi del conflitto economico tra la Russia e i Paesi occidentali, possano far precipitare molte economie in recessione e innescare una crisi energetica a livello globale. Per questa ragione la profezia dell’economista è abbastanza inquietante: “quest’anno sarà difficile, ma forse il prossimo sarà ancora più duro”.