Spread ancora sotto osservazione a Piazza Affari, pesano le incertezze politiche. Giornata di stacco di cedole per 5 titoli del Ftse Mib e 3 dell’All Share
L’Italia desta preoccupazioni tra gli operatori finanziari e il primo campanello d’allarme è già suonato la scorsa settimana, con lo spread tra Btp e Bund che è ritornato vicino ai 170 punti base, registrando un doppio massimo nelle sedute di giovedì e venerdì. Oggi lo spread ha aperto a 156 punti base.
Il turbolento periodo autunnale, da sempre caratterizzato dall’approvazione della Legge di Bilancio, è surriscaldato dalla questione dell’ex Ilva, per la quale il Governo gioca un’importante partita sulla credibilità, e dalla gestione delle emergenze create dal maltempo.
In Borsa oggi giornata di stacco di cedole per un totale di otto titoli, cinque del Ftse Mib e tre dell’All Share, che peseranno sui listini rispettivamente dello 0,18 per cento e dello 0,17 per cento. In apertura il Ftse Mib si mantiene poco sotto i 23.600 (23.586), in frazionale ribasso e in linea anche con gli altri indici europei.
Lo stacco dei dividendi, in particolare dell’acconto classico di novembre, riguarderà Terna (0,0842 euro), Tenaris (0,13 dollari), Recordati (0,48 euro), Poste Italiane (0,154 euro) e Mediobanca (0,47 euro che invece rappresentano l’intero dividendo relativo all’esercizio chiuso al 30 giugno). Per l’All Share, invece, ci saranno Banca Mediolanum (0,21 euro), Coima Res (0,1 euro) e Danieli Ord (0,15 euro, anche in questo caso non si tratta di un acconto).
Sugli altri listini, invece, avremo lo stacco di cedole per Coca Cola (rendimento del 2,66 per cento) e Credit Suisse (8,49 per cento).
TITOLI MIGLIORI
Svetta in cima al listino il titolo Juventus con un progresso dell’1,72 per cento (1,44 euro), dopo la notizia della riappacificazione tra Cristiano Ronaldo e la squadra. Domenica scorsa c’erano state voci di corridoio che parlavano di frizioni tra CR7 e la Juve, dopo l’uscita dal campo anticipata del giocatore e la partenza dallo stadio prima del fischio finale.
Non si ferma la corsa di Diasorin che, dal minimo a 96 euro del 23 ottobre, ha iniziato un rally che ha visto soltanto due giornate di stop. Oggi il titolo è scambiato a 112 euro, in rialzo dell’1,17 per cento. Buona anche la seduta di Hera (+1 per cento), Telecom Italia (+0,97 per cento), Azimut (+0,97 per cento), Ubi Banca (+0,58 per cento) e Campari (+0,54 per cento).
TITOLI PEGGIORI
In coda al listino principale troviamo le azioni di Mediobanca, scambiate a 10,27 euro con un ribasso del 3,38 per cento, penalizzate dallo stacco del dividendo. Continua, però, il giro di notizie su Piazzetta Cuccia, dopo che Unicredit si è defilata collocando sul mercato il suo 8,4 per cento di azioni e dopo che Delfin, la holding finanziaria di Leonardo Del Vecchio, si è portata vicino alla soglia del 10 per cento di quota societaria.
In ribasso anche Fiat (a 14,41 euro -0,81 per cento), in attesa della pubblicazione di domani mattina delle immatricolazioni di automobili in Europa. Seguono in rosso anche Poste Italiane (-0,72 per cento), Buzzi Unicem (-0,65 per cento), Pirelli (-0,45 per cento) e Prysmian (-0,56 per cento).
Grafici by TradingView