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Steppe Road, cos’è il corridoio per collegare Cina, Mongolia e Russia

Urgun a Bayankhongor in Mongolia

Al sedicesimo vertice dei BRICS, ospitato a Kazan per rafforzare la cooperazione economica tra i Paesi membri e discutere del lancio di una piattaforma multipolare per stabilire nuove relazioni globali, si è parlato anche dell’ambizioso Steppe Road, il nuovo corridoio economico tra Cina, Mongolia e Russia. Il progetto, concepito nel 2014 e già al centro di articoli e pubblicazioni accademiche, è emerso pubblicamente per la prima volta nel 2023 ed è stato citato dal primo ministro russo Mikhail Mishustin durante l’incontro al vertice di Islamabad della Shanghai Cooperation Organization (SCO), l’organizzazione intergovernativa che dal 2001 gestisce e sviluppa la cooperazione tra Cina, Russia e Repubbliche centroasiatiche in campo politico ed economico.

 

Steppe Road: cos’è e che sappiamo finora

Dal nome delle tipiche regioni dell’Asia centro-orientale, Steppe Road (in mongolo Taliin Zam) è un corridoio infrastrutturale trilaterale che vuole integrare le iniziative di Russia e Cina nella connettività commerciale, ovvero l’Eurasian Transport Network, l’INSTC (International North-South Transport Corridor, il corridoio commerciale intermodale nord-sud che collega la Russia con l’Iran e l’India) e la Nuova Via della Seta, nota come Belt and Road Initiative (BRI). Il triplice obiettivo del progetto è aumentare l’interazione economica e tecnologica tra le due potenze eurasiatiche, ridurre la dipendenza dalle rotte commerciali occidentali, contrastando così gli Stati Uniti sul piano strategico, e modernizzare la Mongolia e le sue infrastrutture.

La Via della Steppa rafforzerà i collegamenti tra Europa e Asia attraverso una rete di infrastrutture ferroviarie e stradali, oleodotti e gasdotti per il trasporto di merci e risorse naturali su gomma e rotaia. L’investimento stimato è di 50 miliardi di dollari. Le iniziative principali per lo sviluppo di questo corridoio commerciale sono la costruzione di una superstrada transnazionale di 997 chilometri e un’infrastruttura ferroviaria elettrica di 1.100 chilometri che collegano le frontiere russe e cinesi; un’espansione della Transmongolica (la tratta ferroviaria che collega la città di Ulan-Udė in Russia con la Cina, passando per Ulan Bator e la parte mongola del deserto del Gobi) da Sùhbaatar a nord fino a Zamyn-Ùùd; oleodotti e gasdotti da Altanbulag a Zamyn-Ùùd.

 

Mongolia, Cina e Russia: cresce la connettività

Al summit della SCO il premier mongolo Oyun-Erdene Luvsannamsrai ha incontrato Mishustin e il primo ministro cinese Li Qiang, confermando l’approvazione da parte di Ulan Bator dei primi 33 progetti collegati al cantiere della Steppe Road. “L’elenco dei 33 progetti inclusi nel programma del corridoio economico dei tre Paesi è stato concordato dai nostri dipartimenti competenti. Il primo della lista è la costruzione di una nuova ferrovia tra i principali checkpoint di frontiera di Altanbulag, al confine con la Russia, e Zamyn-Ùùd, vicino al confine cinese. Sarà un punto di partenza molto importante per la creazione di un corridoio economico tra i tre Paesi”, ha dichiarato Luvsannamsrai.

Stretta tra la Russia a Nord e la Cina a Sud, la Mongolia è stata per anni oggetto dell’egemonia sovietica. Dal 1992, con la dissoluzione dell’URSS, il Paese ha cominciato a stringere alleanze con la Corea del Sud, gli Stati Uniti e il Giappone. Nel 2009, con la firma di una dichiarazione di partenariato strategico, Ulan Bator ha rilanciato la sua storica relazione con Mosca. Nel 2022 il colosso petrolifero Gazprom e il governo mongolo hanno avviato la progettazione del gasdotto Power of Siberia 2 (Soyuz Vostok), che rifornirà la Cina passando per la repubblica dell’Asia centro-orientale. Grazie a Steppe Road, uno strategico crocevia per i commerci eurasiatici come la Mongolia vuole potenziare il suo piano nazionale di sviluppo, tornando a sfruttare il suo potenziale minerario (i vasti depositi di rame, carbone, molibdeno, stagno, tungsteno e oro) e aggiornando i settori agricolo, turistico e delle telecomunicazioni.

“La Russia sta prestando molta attenzione all’espansione del commercio e della cooperazione economica con la Mongolia. In particolare, il nostro volume di scambi è aumentato del 21% nel periodo gennaio-agosto del 2024”, ha spiegato Mishustin all’incontro di Islamabad. Entro la fine dell’anno, il governo mongolo dovrebbe anche chiudere l’accordo di libero scambio con l’Unione economica eurasiatica (EEU), lo spazio comune per favorire l’integrazione commerciale tra Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan e Russia. La Mongolia ha pure un accordo con il Kazakistan per la costruzione di un’arteria stradale che unirà le due capitali, Ulaan Baatar e Astana. L’implementazione della Steppe Road aggiungerà un ulteriore tassello a questa cooperazione regionale su larga scala che rappresenta un passo in avanti del blocco euroasiatico nella nuova geopolitica mondiale.

AUTORE

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Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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