Borse europee in rosso, tra Pechino e Washington è di nuovo tensione
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BORSE EUROPEE IN ROSSO, USA-CINA: NUOVE TENSIONI

borse europee

Dati macro tedeschi battono le attese, borse europee negative: le trattative Washington-Pechino potrebbero nuovamente arenarsi. Telefonata Merkel-Johnson, la fumata è nera

Sorprende la produzione industriale tedesca, superiore alle attese e alla rilevazione di un mese fa. Non sorprende però le borse europee, che aprono negativi, ancora in scia alle tensioni geopolitiche dopo il via libera della Turchia all’invasione della Siria del Nord, e al clima di incertezza nei confronti dei negoziati Usa-Cina, al via giovedì a Washington, non certo sotto i buoni auspici dopo che il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha inserito nella propria blacklist 28 società cinesi per il presunto coinvolgimento in abusi contro l’etnia degli uiguri nello Xinjiang.

I dati macro della Germania sostengono l’euro, che guadagna sia sul dollaro che sulla sterlina. Petrolio di nuovo in area 52 dollari al barile, oro stabile a 1.500 dollari l’oncia. Stazionari anche i tassi d’interesse di Bund tedeschi e Btp decennali.

 

EQUITY

Dax 12.019 (-0,65%)
Come anticipato, la produzione industriale tedesca ha sorpreso gli analisti con un dato positivo: +0,3% ad agosto, a fronte del -0,2% atteso e il -0,4% di luglio. Il dato segue quello degli ordinativi alle fabbriche pubblicate il 7 ottobre, decisamente al di sotto delle attese. L’indice di Francoforte molto vicino ad abbandonare la soglia dei 12.000 punti.

 
Grafico Dax by TradingView

Ftse Mib 21.490 (-0,75%)
Vendite al dettaglio
italiane peggiori del previsto: -0,6% ad agosto. Il dato è lo stesso di luglio, ma gli analisti avevano stimato -0,1%. Non va meglio l’andamento su base annuale: +0,7% a fronte di un consensus del 3,1% (e del 2,4% registrato nel mese precedente). Dopo quasi tre ore di contrattazioni il listino milanese scivola nuovamente sotto i supporti di 21.500 punti.

Cac 40 5.487 (-0,65%)
42,8 miliardi di euro il valore delle esportazioni francesi ad agosto, superiore ai 42,2 mld di luglio. In aumento anche l’import: 47,8 miliardi a fronte del 46,9 miliardi di euro. Negativo il saldo della bilancia commerciale: i -5 miliardi registrati (sempre nel mese di agosto) è peggiore dei -4,2 miliardi attesi e dei -4,5 mld di euro del mese precedente. Andamento speculare al Ftse Mib, con l’abbandono dei supporti a 5.500. 

Ibex 8.968 (-0,84%)
Positiva anche la produzione industriale spagnola su base annuale: il +1,7% registrato è decisamente migliore dello 0,1% atteso e del 1,2% di luglio. Al momento Madrid è maglia nera tra le borse europee.

VALUTE

I buoni dati macroeconomici europei, in particolare quelli provenienti dalla Germania, dalla Spagna e dalla Francia sostengono la moneta unica al contrario delle borse europee, in recupero sia nei confronti del dollaro che della sterlina, di nuovo sotto pressione dopo che la Corte Suprema Scozzese ha riferito che non costringerà Boris Johnson a chiedere un ulteriore rinvio alla Brexit, come invece ha stabilito il cosiddetto Benn Act approvato dal Parlamento il 9 settembre scorso, che di fatto obbliga il primo ministro a chiedere l’estensione della data di uscita dall’Unione nel caso in cui non venisse raggiunto un nuovo accordo con l’Ue entro il 19 ottobre. Accordo che appare sempre più lontano: secondo Bloomberg c’è stata una telefonata tra Johnson e Angela Merkel ma che non ha dato buoni esiti. Recupera il franco svizzero dopo aver raggiunto i massimi nel cambio con l’euro a seguito degli scandali che hanno coinvolto Credit Suisse e i licenziamenti annunciati da Hsbc. 

Euro / Dollaro 1,098 (+0,16%). Euro / Sterlina 0,8968 (+0,51%). Euro Franco Svizzero 1,090 (-0,12%)


Grafico Euro Dollaro by TradingView

MATERIE PRIME

Ritraccia in area 52 dollari al barile il prezzo del petrolio dopo i guadagni di ieri in scia alle notizie delle tensioni tra Turchia-Siria. Si attendono le nuove stime sulla domanda globale dall’Opec e dall’Agenzia internazionale dell’energia. In serata verranno pubblicate le scorte da parte dell’American Petroleum Institute. Oro stabile nella sua lateralità in area 1.500 dollari l’oncia avviata ormai due mesi fa. Massimi di ottobre a 2,59 per il rame: il metallo rosso poi ritraccia, riportandosi sotto la parità a -0,12%. Da segnalare l’impulso rialzista che si è generato nella seduta del 4 ottobre.


Grafico Petrolio by TradingView

TASSI D’INTERESSE

Stazionari i rendimenti sia del Bund decennale tedesco, a -0,58%, sia i Btp italiani, a +0,84%.

 

AUTORE

Redazione

Redazione

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