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Clearlake Capital, cosa fa e chi c’è dietro il fondo comproprietario del Chelsea

Una maglia del Chelsea a Stamford Bridge

C’è aria di scontro in casa Chelsea: stando a quanto riferisce il Telegraph, i due comproprietari Todd Boehly e Clearlake Capital sarebbero pronti a comprarsi a vicenda per garantirsi la gestione totale del club. Due anni dopo la cessione del magnate russo Roman Abramovich, i Blues stentano a riprendersi sul campo perché Boehly e Clearlake avrebbero visioni diverse sul futuro della società: l’imprenditore statunitense immagina un progetto di durata ventennale che include pure la costruzione del nuovo stadio; il fondo vuole un’acquisizione delle quote di maggioranza per step e una programmazione sostenibile. Secondo Sky Sport UK, Boehly sarebbe pronto a mollare e i suoi soci della private equity firm a subentrare.

 

Clearlake Capital, cosa fa e chi c’è dietro il fondo

Nato nel 2006, Clearlake Capital è un fondo di investimento privato che si concentra su tre settori di riferimento principali: tecnologia, industria e consumi. Dividendosi tra buyout, acquisizioni di titoli distressed e credito, la società californiana cresce negli anni fino a diventare leader del secondary private equity, il mercato secondario per l’acquisto e la vendita di quote di altri fondi. Dalla chimica Alkegen al produttore automotive Wheel Pros, nel portfolio del fondo figurano numerose aziende di software e tecnologia, energia e industria, alimenti, distribuzione e servizi ai consumatori. I tre fondatori di Clearlake sono Steven Chang, Behdad Eghbali e José Feliciano.

Laureato alla Stanford, Chang lavora per Tennenbaum Capital Partners prima di arrivare a Clearlake, che lascia nel 2015 per concentrare le sue attività su Allomer Capital Group. Origini iraniane e laurea alla Haas School of Business di Berkeley, Behdad Eghbali ha un passato tra Morgan Stanley e TPG Capital. José Feliciano, origini portoricane, laurea a Princeton e MBA alla Stanford Graduate School of Business, arriva dai gruppi fusioni e acquisizioni e corporate finance di Goldman Sachs prima di passare a importanti società come govWorks e Tennenbaum. Sposato con Kwanza Jones, porta avanti con la moglie la Kwanza Jones & José E. Feliciano Supercharged Initiative, organizzazione che finanzia progetti di valore sociale in ambito di istruzione e salute. Dal settembre del 2024 il managing director di Clearlake è Dave Beeston, ex top executive di Fenway Sports Group.

 

Il patrimonio gestito dalla private equity firm

Clearlake Capital gestisce asset per 80 miliardi di dollari. Non solo: nel 2024 Forbes stima il patrimonio personale di Eghbali e Feliciano a 3,8 miliardi di dollari. Nel giugno del 2023, il fondo è inserito al 14esimo posto nella PEI 300, la classifica delle 300 più grandi private equity firm del mondo stilata da Private Equity International in base al capitale raccolto negli ultimi cinque anni. L’attuale quartier generale della società è a Santa Monica, ma Clearlake ha sedi a Dallas, Londra, Dublino e Singapore.

Dal giugno del 2020, fa parte del suo ecosistema WhiteStar Asset Management, rilevata da Pine Brook Road Partners con una partecipazione di maggioranza come piattaforma per la gestione del credito. WhiteStar vanta un’esperienza decennale nella strutturazione, nell’investimento e nella gestione di portafogli di senior secured loans, con un team guidato dal CEO Gibran Mahmud che ha emesso oltre 40 miliardi di dollari in CLO nella sua storia.

 

Da quanto tempo gravita nel calcio

Abramovich è costretto a cedere la proprietà del Chelsea il 6 maggio 2022, quando il consorzio BlueCo – composto da Boehly, Clearlake, l’imprenditore statunitense Mark Walter ed il miliardario svizzero Hansjörg Wyss – procede al takeover. Clearlake detiene il 61,5% del club di Fulham Broadway. A due anni dall’ingresso in società, il fondo sarebbe pronto a rilevare le quote di Boehly con un’offerta che secondo il Telegraph ammonta a 1,5 miliardi. Questa cessione consentirebbe al businessman americano, l’uomo più in vista della gestione post-Abramovich, di realizzare un profitto rispetto al suo investimento iniziale.

Il quotidiano diretto da Ian MacGregor sostiene che tra Clearlake e Boehly ci siano ormai “differenze inconciliabili” in merito alla direzione e alla cultura del club. Il Guardian non è tenero nei confronti del chairman e in un editoriale firmato da Jonathan Liew lo definisce “troppo americano per la Premier”. “Se i Glazer si accontentano in gran parte di mungere il calcio inglese, Boehly vuole ingrassarlo, clonarlo, metterlo a dieta a base di erba medica e steroidi e creare le bistecche bioniche più decadenti del mondo: all-star game, cheerleader, metaverso e una Superlega che non chiameremo Superlega”, scrive il giornalista sportivo.

 

Quanto ha investito nel Chelsea

L’investimento iniziale di BlueCo nel club, approvato dal governo britannico, è di 4,25 miliardi di sterline. I fondi servono per il restyling di Stamford Bridge e Kingsmeadow, il supporto all’Academy giovanile e al Women’s Team, la guida tecnica e il calciomercato. Da quando il consorzio è alla guida del Chelsea, la strategia economico-finanziaria dei Blues per rinforzare la squadra è oggetto di feroci critiche. Nelle varie finestre di mercato, la dirigenza accumula acquisti e cessioni: da record sono gli acquisti di Enzo Fernández (121 milioni di euro dal Benfica) e Moisés Caicedo, 116 milioni dal Brighton.

Ancora il Guardian, sempre con Jonathan Liew, scrive che il Chelsea di BlueCo a trazione Boehly “accumula calciatori come se fossero nani da giardino”. Il riferimento è al caso di Raheem Sterling, comprato dal Manchester City per 47 milioni di sterline e dato in prestito senza obbligo di riscatto all’Arsenal dopo appena due stagioni. I tanti cambiamenti non riguardano soltanto i dirigenti, gli allenatori e la rosa (arrivata a 43 giocatori: quasi quattro squadre), ma pure gli scout, i medici e i fisioterapisti, il reparto commerciale, la comunicazione e i responsabili delle risorse umane. “Non è un club: è una bolla speculativa”, accusa il Times.

 

I risultati sportivi nel corso della presidenza

Dal maggio del 2022 il Chelsea ammassa cambi di manager (Thomas Tuchel, Graham Potter, Bruno Saltor, Frank Lampard, Mauricio Pochettino, Enzo Maresca) e risultati insoddisfacenti. A Boehly vengono rimproverati una gestione confusa e inesperta e un calciomercato dispendioso e schizofrenico. La stagione 2022-2023 è deludente: 12esimo posto in Premier League, eliminazione ai quarti di finale di Champions contro il Real Madrid, uscita al terzo turno da FA Cup e Coppa di Lega.

La stagione 2023-2024 è interlocutoria: sesto posto in Premier (che almeno vale l’accesso alla Conference League), semifinali di FA Cup (sconfitta 1-0 contro il Manchester City) e finale di League Cup, persa 1-0 contro il Liverpool dopo i tempi supplementari. Alla lista degli allenatori si aggiunge Maresca, assoldato per la stagione 2024-2025 grazie alla promozione in Premier ottenuta a Leicester: se Clearlake diventerà proprietario unico, chissà se sarà ancora lui l’uomo destinato a riportare i Blues ai piani alti del calcio inglese ed europeo.

AUTORE

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Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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