Apertura debole ma positiva per le borse europee, sostenute dai nuovi dati sull’inflazione e dall’indice dei prezzi alla produzione superiori alle attese, anche se i dati macro più importanti arriveranno solo nel pomeriggio, con il tasso di disoccupazione in America.
Sul fronte delle materie prime, il petrolio non riesce a riprendersi dopo il tonfo di ieri e registra vendite anche nel corso della mattinata. Piatto l’andamento dell’oro, in lieve ribasso il rame.
S’indebolisce anche l’Euro nei confronti del dollaro segnando un nuovo trend ribassista, ma continua a tenere sulla sterlina.
Lateralità permamente infine per i tassi di interesse.
EQUITY
Dax a 12.399 (+0,16%).
Partenza moderatamente positiva per Francoforte, che poi tocca i nuovi massimi dell’anno a 12.421 punti dopo il discorso del presidente della Bundebank Weidmann che ha smorzato le voci di una crisi economica tedesca.
Il benchmark rimane all’interno di una tendenza positiva partita da inizio anno e ne sta consolidando il rialzo. Il prossimo target rialzista è posizionato a 12.600. Possibili ritracciamenti, invece, sotto 12.225.
Positivo anche il Ftse Mib a 21.735 (+0,12%).
Intanto però cresce la tensione all’interno del governo, con il premier Conte che ieri ha annunciato di porporre le dimissioni del sottosegretario leghista Siri nel prossimo Cdm.
Come già accennato, l’indice italiano rimane nella lunga pausa di congestione, con i limiti dell’area laterale compresi fra 22.100 e 21.600.
Torna a crescere, anche se moderatamente, anche l’Ibex, ieri il titolo peggiore chiudendo ai minimi di giornata. Oggi l’indice di Madrid apre a 9.442, (+0,25%).
Come Piazza Affari, il benchmark spagnolo permane all’interno della lunga fase di congestione partita il 9 aprile, analogamente al Cac, mentre i limiti del trading range sono compresi fra 9.600 e 9.400.
Il Cac40 tocca i minimi dal 18 aprile scorso in apertura, per poi virare su un moderato rialzo a 5.557 (+0,34%) grazie anche alla tenuta di Societe Generale, che in borsa registra una buona performance nonostante i dati negativi del primo trimestre..
L’indice francese permane all’interno della pausa di consolidamento del trend rialzista partita il 23 aprile scorso. Nuovi spunti al rialzo sono possibili sopra 5.600, ritracciamenti sotto 5.534 punti.
VALUTE
Euro debole nei confronti del Dollaro ma tiene sulla Sterlina mentre rimane stabile sul Franco Svizzero.
Euro Dollaro a 1,1157 (-0,11%), Euro Franco a 1,1386 (-0,02%), Euro Sterlina a 0,8576 (+0,10%).
All’impulso rialzista avviato il 26 aprile scorso, partito dal minimo di 1,1109, sta seguendo un trend ribassista che sembra in qualche modo rivalutare le parole della Fed.
COMMODITY
Continua la flessione del petrolio, il cui tentativo di rialzarsi stamattina dopo il tonfo di ieri a causa delle tensioni in Libia e Venezuela ha avuto breve durata: il Wti a metà mattinata quota a 61,54 dollari al barile.
Il crollo di ieri rispecchia la figura di inversione ribassista di breve periodo, scendendo sotto il target segnalato in apertura a 62,30. Il successivo ostacolo a un’ulteriore discesa delle quotazioni è rappresentato da quota 60,30 dollari al barile.
L’oro batte 1.269 dollari l’oncia (-0,06%) per quella che si prospetta la terza seduta di fila in rosso e dopo aver segnato ieri i minimi dal 23 aprile scorso a 1.266.
Come il petrolio, il metallo giallo sta disegnando una figura di inversione ribassista di medio periodo: il successivo ostacolo alla discesa delle quotazioni è collocato a 1.265.
L’abbandono di questo livello potrebbe trascinare i corsi verso 1.240.
Il rame infine quota 2,77 (+0,11%).
Il metallo rosso ieri ha rivisto al ribasso il minimo toccato due giorni fa dopo il sell off dovuto anche al rafforzamento del biglietto verde, raggiungendo 2,76.
La discesa dei prezzi sta trascinando il rame vicino a bordo superiore di quello che fu il trading range che ha contenuto le quotazioni dalla metà del 2018.
TASSI D’INTERESSE
Rendimento in lieve risalita per il Bund, in leggero rialzo anche il tasso di interesse del Btp.
Il titolo di stato tedesco ha allargato la sua area di lateralità avviata da inizio aprile, che ora si trova tra 0,010 e -0,07%: a metà mattinata segna +0,040%. Quello italiano, che invece si trova all’interno di un impulso ribassista partito dai massimi a 2,71%, tocca i minimi dal 23 aprile scorso a 2,48% apre la seduta a 2,55, guadagnando lo 0,017%.