Frutto della joint venture tra Fincantieri e Faist Electronics, Power4Future è protagonista di uno dei più importanti investimenti industriali degli ultimi anni: l’apertura di una gigafactory per la difesa e la mobilità sostenibile a Piedimonte San Germano. Il sito sarà un impianto strategico per la produzione di batterie agli ioni di litio in tutte le sue fasi: progettazione, assemblaggio, commercializzazione e assistenza post-vendita. Un progetto che parte da lontano e che dal segmento marino e terrestre abbraccia in pieno la sfida della decarbonizzazione.
Power4Future, cosa fa la gigafactory di Piedimonte San Germano
Controllata da Fincantieri SI al 51% e costituita nel 2021 come joint venture con Faist Electronics di Faist Group al 49%, P4F produce sistemi di batterie ad alta efficienza per l’accumulo di energia e ha chiuso il 2023 con un fatturato di 260 milioni di euro. La sede legale e operativa di Power4Future è a Calderara di Reno, in provincia di Bologna, mentre la sede operativa secondaria è a Cassino.
A Piedimonte San Germano, in provincia di Frosinone, c’è il nuovo sito produttivo che si estende su 25mila metri quadri complessivi nell’ex polo logistico Cosilam di fronte allo stabilimento Stellantis: oltre ottomila metri quadri di area produttiva coperta, duemila per lo stoccaggio di prodotti finiti, materie prime e semilavorati e mille per gli uffici. Grazie ad un investimento da 27,5 milioni di euro con un contratto di sviluppo autorizzato dal MIMIT e gestito da Invitalia per conto del Ministero, l’area è stata convertita alla produzione, ai servizi di progettazione e assemblaggio di moduli e gruppi elettrogeni, dei dispositivi di controllo e sistemi di gestione delle navi.
È qui che Power4Future produrrà le sue batterie agli ioni di litio, concentrando tutta la sua produzione in Italia. Le batterie elettriche sono utilizzate soprattutto per applicazioni marine e stazionarie, navali e di difesa, ma anche per le UPS (uninterruptible power supply: i gruppi di continuità) e come batterie stazionarie e semi-stazionarie per l’utilizzo nei data center e nei sistemi di generazione di energie rinnovabili quali il fotovoltaico. Nei settori della sicurezza e mercantile, queste batterie permettono alle navi di evitare la messa in funzione dei generatori diesel durante le soste nei porti, azzerando così le emissioni di anidride carbonica.
Gli obiettivi di Power4Future a Cassino e Piedimonte
La prima linea di produzione delle batterie nella gigafactory di Piedimonte San Germano vale 250 megawatt, ma Pierroberto Folgiero, l’amministratore delegato di Fincantieri, è sicuro che a turni completi la produzione cumulata potrà arrivare fino a 2 gigawatt nel giro di cinque anni. “Significa creare una realtà industriale che ha qualche centinaio di milioni di euro di fatturato potenziale”, ha spiegato Folgiero all’evento di inaugurazione dell’impianto.
L’investimento in questo modello di tecnologia 4.0 punta sul territorio ciociaro e prevede la creazione di 60 nuovi posti di lavoro altamente qualificati per tecnici, ingegneri e operai specializzati nell’interfaccia uomo-macchina. Le assunzioni coinvolgeranno sia il personale di field che la parte ingegneristica. È inoltre attivo un contratto di filiera per ricerca e sviluppo con il polo specializzato dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Diversi studi dimostrano che l’Europa importa dalla Cina l’80% della sua domanda annuale di batterie. Si stima che dal 2025 il mercato delle batterie potrebbe raggiungere un valore di 250 miliardi di euro all’anno. L’obiettivo principale della gigafactory ciociara è limitare le forniture che arrivano dall’estero e lanciare un’industria italiana del settore. Power4Future intende infatti produrre interamente sul territorio nazionale moduli, pacchi batterie ed ESS (i sistemi di energy storage) agli ioni di litio. Ma la sfida è anche militare: mettere in sicurezza dai cyber attacchi le unità della flotta nazionale.
“Sapendo che uno degli scenari di guerra più evoluti è quello cyber, che sempre più spesso oggi riescono a fermare una nave, è fondamentale per noi riuscire a controllare i sistemi di propulsione per quanto riguarda la parte di comando e controllo del pacco batterie. Ciò significa impedire e dare anche una resilienza intrinseca al sistema di propulsione della nave, che in un mondo di guerra elettronica e di attacco cyber è un componente molto critico”, ha chiarito Folgiero.
A Piedimonte San Germano verranno prodotte le batterie al litio made in Italy per i sottomarini U212 NFS (Near Future Submarine) destinati alla Marina. Il programma NFS prevede la realizzazione di quattro nuovi battelli con sistema propulsivo indipendente dall’aria (AIP, air independent propulsion) basato sul progetto evoluto nazionale della piattaforma U212A. Al programma partecipano Fincantieri, P4F, Leonardo, Elettronica, Avio Aero, L3Harris e FAAM. Il sistema LBS (lithium battery sytem) garantisce una maggiore autonomia ed efficienza propulsiva, livelli elevati di sicurezza a bordo e una riduzione della manutenzione.