Il rally azionario a Wall Street è andato troppo oltre e gli investitori andranno incontro a crolli brutali se la crescita economica dovesse sgretolarsi nella seconda parte dell’anno. L’affermazione è degli strateghi di Bank of America, che in una nota parlano addirittura di “apocalisse rinviata”. Secondo gli esperti, vi è il rischio che l’inflazione riesploda nei prossimi mesi e gli Stati Uniti vadano incontro a una recessione più profonda nella seconda metà del 2023, dopo che per i primi sei mesi l’economia rimarrebbe resiliente.
La nota sottolinea come nelle ultime quattro settimane i fondi azionari globali abbiano registrato afflussi per 44,7 miliardi di dollari, sulla spinta dei segnali di raffreddamento dell’inflazione, dell’ottimismo per la riapertura della Cina e sulla speranza che finalmente le Banche centrali rallentino la pressione sui tassi d’interesse. Tutto questo però potrebbe essere pericoloso e gli strategist di BofA consigliano agli investitori di iniziare a vendere le azioni a Wall Street non appena l’S&P 500 supera i 4.200 punti. L’ultima chiusura del principale indice americano è stata a 4.180 punti, dopo un rialzo dell’1,47%. A giudizio della banca d’affari americana, il benchmark raggiungerà i massimi prima del 14 febbraio.
Wall Street: gli investitori sfidano la Fed
In questa prima fase del 2023 gli investitori sono tornati a comprare, dopo un anno passato all’insegna dei continui rialzi dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve per tentare di abbattere l’inflazione più alta degli ultimi 40 anni. Lo scorso anno le azioni sono precipitate, con l’S&P 500 che ha bruciato il 19,44% di capitalizzazione. A partire da inizio novembre le cose hanno cominciato a cambiare poiché l’inflazione, principale ragione della politica restrittiva della Banca Centrale americana, ha intrapreso un percorso di raffreddamento. A quel punto negli operatori di mercato si è istillata la convinzione che la Fed avrebbe allentato la morsa sui tassi, prima di arrivare a una svolta accomodante nell’ultima parte del 2023.
Questo ha riacceso l’entusiasmo nei mercati, nonostante i funzionari dell’istituto guidato da Jerome Powell abbiano cercato in tutti i modi di far capire al mercato che l’inflazione potrebbe rivelarsi vischiosa e i tassi restare alti più a lungo delle aspettative. Il messaggio però in questi ultimi mesi non è stato colto dagli investitori, che in qualche modo sfidano la Fed continuando negli acquisti sull’attesa che il costo del denaro torni a scendere. L’avvertimento di BofA verte proprio in questa direzione e si accompagna al monito lanciato da altre banche d’affari come Morgan Stanley, che ha parlato di una delusione a cui andrà incontro il mercato se si metterà contro la Banca Centrale USA, e JP Morgan, che ha riferito di uno scontro tra il rally azionario e l’economia diretta verso una recessione.