La crescita mondiale dovrebbe rallentare al 2,9% e al 3% nel 2020. Male l’Europa con l’Italia “cenerentola”.
Sono previsioni che fanno rabbrividire, quelle dell’Ocse sulla crescita.
L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, infatti, ha tagliato ancora le stime nell’aggiornamento dell’Economic Outlook per il 2019: la crescita mondiale dovrebbe rallentare al 2,9% (-0,3 punti sulle precedenti stime di maggio) e al 3% nel 2020 (-0,4 punti).
Si tratta della crescita annua più bassa dallo scoppio della crisi finanziaria, alla luce di un aumento dei rischi al ribasso. A determinare questa negatività, resta sempre l’inasprirsi delle tensioni commerciali e le crescenti incertezze politiche, che gravano direttamente sulla fiducia e di conseguenza sugli investimenti.
Lo stato di salute dell’Eurozona
Nuvole nere sull’Europa, anche sulla “ex locomotiva”, la Germania.
L’Eurozona crescerà nel 2019 dell’1,1%, contro il +1,2% stimato a maggio e nel 2020 il Pil si attesterà a +1%, contro il +1,4%.
Non fa eccezione l’Italia, per la quale, per l’anno in corso, viene confermata la crescita zero, con una ulteriore riduzione delle previsioni per il 2020: +0,4% dal +0,6% previsto invece lo scorso maggio. Il nostro Paese si conferma “cenerentola” fra le grandi economie.
Da segnalare, però, che il taglio più netto è quello operato alle previsioni sulla Germania che comunque dovrebbe mettere a segno nel biennio una crescita rispettivamente dello 0,5 e dello 0,6% (contro il +0,7% previsto dagli analisti).
I motivi della debolezza italiana
L’Ocse segnala come l’Italia sconti, nella sua crescita “molto più debole del resto dell’Eurozona”, “la forte esposizione ai problemi per il commercio globale e le dimensioni del proprio settore manifatturiero”.
“Per stimolare gli investimenti, le risorse vanno reperite attraverso un aumento delle tasse, in particolare dell’Irpef”, si legge ancora nell’Interim Economic Outlook,” dove il disavanzo pubblico è elevato (ha superato i 2400 miliardi) e il debito pubblico in rialzo (ultima stima lo scorso aprile attorno al 132,6%)”.
I big mondiali
Nel 2019 il Pil Usa crescerà solo del 2,4%, in frenata rispetto al +3% del 2018 e al 2,8% previsto a maggio. E nel 2020 sarà ancora peggio: +2%, contro il +2,3%.
In difficoltà anche la Cina, che nel 2019 vedrà la sua crescita calare a +6,15, contro il +6,8% del 2018 e il 6,2% indicato dagli analisti. Nel 2020 il paese asiatico calerà ancora a +5,7% contro il +6% stimato a maggio.