L’intelligenza artificiale ha rappresentato un motore di crescita fondamentale per le azioni globali nel 2025. I principali indici borsistici del mondo viaggiano sui massimi storici e l’entusiasmo degli investitori non si placa nonostante i venti contrari non manchino. Le tensioni geopolitiche e le preoccupazioni che l’economia statunitense possa rallentare nei prossimi mesi sono tra questi, ma il mercato confida sul fatto che l’AI (Artificial Intelligence) darà un contributo decisivo per l’aumento dei ricavi e degli utili aziendali. In questo articolo:
- Intelligenza artificiale: una guerra senza frontiere
- Azioni globali: i rischi provenienti dall’AI
Intelligenza artificiale: una guerra senza frontiere
Le aziende tecnologiche di tutto il mondo hanno intrapreso una guerra senza esclusioni di colpi per ottenere la supremazia nel campo dell’intelligenza artificiale. Le Big tech americane hanno speso decine di miliardi di dollari sulla nuova tecnologia e continueranno a farlo nei prossimi anni. I colossi cinesi come Alibaba e Baidu non sono da meno. La differenza è che, dopo l’avvento di DeepSeek con un modello AI a basso costo, la Cina si sta direzionando verso una tecnologia più economica, il che fornisce alle aziende nazionali un vantaggio competitivo rispetto ai rivali americani. In termini pratici, società come Alibaba stanno facendo sempre più affidamento ai chip AI realizzati internamente piuttosto che affidarsi in toto a quelli progettati da Nvidia. Anche perché, i processori più potenti del gigante di Santa Clara sono vietati alla Cina dal governo statunitense.
In una pubblicazione sulla rivista Nature, DeepSeek ha svelato per la prima volta il costo per addestrare i suoi modelli di intelligenza artificiale, dichiarando una spesa di soli 294 mila dollari. La startup utilizza 512 chip Nvidia H800, progettati dall’azienda americana per il mercato cinese in modo da essere in regola con le strette Usa. Per fare un paragone, nel 2023 l’amministratore delegato di OpenAI, Sam Altman, ha affermato che per lo stesso scopo ha dovuto investire più di 100 milioni di dollari.
Azioni globali: i rischi provenienti dall’AI
Gli investitori stanno esaltando le azioni in Borsa di società che mostrano progressi nell’implementazione dell’intelligenza artificiale nel business aziendale con riscontri positivi sulle entrate. Nel contempo, puniscono quelle società – tipo Apple – che sono in ritardo rispetto alla concorrenza su questo versante.
Tuttavia, l’eccessiva attenzione a questo aspetto, in grado di oscurare tutto il resto, rischia di rivelarsi fatale, a giudizio di Kerry Craig, strategist di JPMorgan Asset Management. L’esperto ritiene che il rally azionario possa subire un contraccolpo molto forte se continuerà a essere guidato dalla tecnologia tenendo in secondo piano le tensioni geopolitiche in corso. “C’è così tanta attenzione sull’intelligenza artificiale che una certa delusione potrebbe portare a un calo maggiore delle azioni”, ha detto. In pratica, “qualsiasi battuta d’arresto negli utili delle mega aziende tecnologiche potrebbe innescare vendite, date le valutazioni eccessive, come si è visto durante il crollo di aprile”. Il rischio sta nel fatto che “il significativo investimento da parte degli hyperscaler non si traduca in ricavi”, osserva Craig. A quel punto, “il mercato potrebbe iniziare a riconsiderare la crescita degli utili di alcune di queste società”, ha aggiunto.
In tale contesto, a suo avviso, le più colpite sarebbero le azioni statunitensi. In altre parti del mondo, l’impatto risulterebbe meno violento, perché “l’Europa potrebbe beneficiare del sostegno fiscale, il Giappone della riforma societaria e i mercati emergenti delle valutazioni interessanti”.