Azioni tech europee: i rischi provengono dalla Cina - Borsa&Finanza

Azioni tech europee: i rischi provengono dalla Cina

Azioni tech europee: i rischi provengono dalla Cina

Le azioni tech europee hanno dovuto affrontare finora un 2025 travagliato. La più grande azienda tecnologica del Vecchio continente, Asml, ha perso quasi 3 punti percentuali di capitalizzazione, sottoperformando l’indice generale. Il produttore olandese di macchine fotolitografiche per i semiconduttori è stata per brevi tratti la società europea con il maggior valore di mercato, ma dati trimestrali al di sotto delle aspettative hanno rispedito indietro il titolo del leader tecnologico con sede a Veldhoven.

Tra l’altro, la società ha evidenziato le incertezze relative alle nuove restrizioni commerciali imposte dagli Stati Uniti che potrebbero influire sugli ordini delle sue macchine. Anche altri hanno subito battute d’arresto quest’anno, come Asm International, fornitore mondiale di apparecchiature per la lavorazione dei wafer di silicio, che ha perso quasi il 15% di capitalizzazione, e Aixtron, multinazionale specializzata nella fornitura di attrezzature per la produzione sempre di wafer, le cui azioni sono scivolate di circa il 16%.

 

Azioni tech europee: per BofA rischi crescenti

Secondo gli analisti di Bank of America in futuro le azioni tech europee dovranno affrontare rischi crescenti provenienti dalla Cina. Pechino rappresenta il 29% delle vendite globali di semiconduttori nel 2024 e ora sta spingendo verso l’autosufficienza, si legge in una nota della banca americana pubblicata oggi. “C’è il rischio di un completo disaccoppiamento dalla Cina”, hanno avvertito gli analisti di BofA. Inoltre, una minaccia arriverebbe dalle “potenziali restrizioni all’esportazione di apparecchiature per semiconduttori”, hanno aggiunto.

Le aziende europee più in pericolo sono ovviamente quelle più esposte alla principale economia asiatica, che “potrebbero affrontare forti pressioni sugli utili e sulle valutazioni”. In particolare, in caso di un completo disaccoppiamento dalla Cina, Aixtron sarebbe la società maggiormente a rischio, mentre Ericcson quella più protetta. Allo stesso tempo, Ams Osram, Siltronic, BE Semiconductor Industries e Nokia hanno multipli molto alti, mostrando che il “mercato non ha completamente prezzato il rischio”, suggeriscono gli analisti. “Siltronic e Ams hanno entrambe una grande esposizione alla Cina e un’alta percentuale di prodotti a rischio di sostituzione da parte della Cina”, ha dichiarato BofA. Pertanto esiste una maggiore potenzialità per un’ulteriore svalutazione. Nello scenario peggiore, la seconda banca americana vede Asml e Asm scambiare al di sotto della loro media di valutazione storica, con il mercato che “potrebbe essere troppo pessimista”.

In tale contesto c’è una zona franca, comprensiva di aziende europee che producono localmente per il mercato cinese e che quindi potrebbero mitigare il rischio. Si tratta di Infineon edd STMicroelectronics, con la prima “meno esposta rispetto a STM alla perdita di quote nei segmenti analogici ed MCU (MicroController Unit, n.d.r.) cinesi”, hanno commentato gli analisti.

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Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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