La stagione delle trimestrali si è aperta nel migliore dei modi per le banche USA, con i risultati che hanno soddisfatto le aspettative degli investitori. JPMorgan Chase, Citigroup, Wells Fargo e Goldman Sachs hanno registrato numeri importanti nell’ultimo trimestre del 2024, scacciando i timori della vigilia legati al rischio di abbassamento della redditività dopo la riduzione di un punto percentuale dei tassi di interesse effettuata dalla Federal Reserve lo scorso anno.
Numeri interessanti per l’investment banking, segno che il dealmaking si è ripreso dopo due anni in sordina. Allo stesso modo, i ricavi da trading sono stati elevati grazie all’entusiasmo nei mercati azionari derivante dall’elezione di Donald Trump a nuovo presidente degli Stati Uniti, a novembre, e alla volatilità nel reddito fisso innescata dalle preoccupazioni sui dazi e sugli effetti che potrebbero avere sull’inflazione. Ai numeri delle trimestrali, Wall Street ha reagito acquistando le azioni delle banche USA all’apertura delle contrattazioni.
Banche USA: ecco i dati trimestrali
JPMorgan Chase
ha riportato utili e ricavi trimestrali e annuali record, rafforzando il suo status di istituto di credito più grande e redditizio nella storia degli Stati Uniti. Nel quarto trimestre 2024, il colosso finanziario guidato da Jamie Dimon ha registrato entrate per 43,74 miliardi di dollari (+9,51% a/a), superando nettamente le attese degli analisti di 41,73 miliardi di dollari. L’utile netto è risultato di 14 miliardi di dollari (+50,37% a/a), con utili per azione diluiti a 4,81 dollari oltre le aspettative di 4,11 dollari. Tutti i segmenti di business hanno avuto ritorni eccellenti, con un reddito netto da interessi di 23,47 miliardi di dollari che ha superato la stima del consensus di circa 400 milioni di dollari, e le commissioni da investment banking e i ricavi da trading cresciuti rispettivamente del 49% e del 21% circa su base annua.
Goldman Sachs – la più grande banca d’investimento del mondo – ha realizzato ricavi per 13,87 miliardi di dollari, ben oltre le stime di 12,89 miliardi di dollari, segnando una crescita del 23% anno su anno. Gli ottimi risultati sono arrivati in particolare grazie alla forza dell’azienda di credito nell’investment banking e nel trading azionario e obbligazionario. La banca guidata da David Solomon ha riportato anche un utile netto praticamente raddoppiato a 4,11 miliardi di dollari, equivalente a 11,95 dollari per azione, a fronte di 8,22 dollari previsti dagli analisti. “Sono incoraggiato dal fatto che abbiamo raggiunto o superato quasi tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati nella nostra strategia di crescita dell’azienda cinque anni fa e, di conseguenza, abbiamo aumentato i nostri ricavi di quasi il 50%”, ha affermato Solomon.
Anche Citigroup ha superato le attese di Wall Street, presentando ricavi trimestrali per 19,58 miliardi di dollari (+12,27% a/a) a fronte di aspettative per 19,49 miliardi di dollari. Un’unità particolarmente brillante è stata l’investiment banking, che ha accresciuto le entrate di circa il 35% su base annua a 925 milioni di dollari. Citi ha dichiarato che ciò è da attribuirsi principalmente allo slancio nell’emissione di debito societario investment grade. Il risultato netto della banca è passato in un anno da una perdita di 1,84 miliardi di dollari a un utile di 2,86 miliardi di dollari, con EPS a 1,34 dollari oltre gli 1,22 dollari del consensus.
Wells Fargo non è stata particolarmente brillante sul versante dei ricavi complessivi, in calo di 100 milioni di dollari a 20,38 miliardi di dollari nel quarto trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, e al di sotto dei 20,59 miliardi di dollari attesi dagli analisti. Tuttavia ha registrato un balzo del 59% a/a delle commissioni da investment banking, attestatesi a 725 milioni di dollari. L’utile netto invece è cresciuto del 47,25% a 5,08 miliardi di dollari, con utile per azione a 1,43 dollari, superiore alle attese di Wall Street a 1,35 dollari. Ha colpito positivamente gli investitori la dichiarazione della società sul reddito netto da interessi del 2025, misura chiave per la redditività della banca. Ora il parametro è atteso superiore dall’1% al 3% rispetto ai 47,7 miliardi di dollari registrati nel 2024.