Oggi riaprirà la Borsa di Istanbul, dopo la chiusura di sette giorni decisa dalle autorità turche a seguito del terremoto del 6 febbraio che ha provocato la morte di oltre 37 mila persone. Il tempo di inattività del mercato finanziario è stato lo stesso del 1999, quando per lo stesso motivo le contrattazioni nel mercato azionario turco furono interrotte. Il sisma ha scatenato un sell-off che ha portato l’indice azionario turco Bist 100 a perdere circa il 18% quest’anno. A dire il vero, il calo delle quotazioni era iniziato prima dell’evento tragico, sulle preoccupazioni degli investitori per le elezioni presidenziali previste per maggio.
All’evento sismico sono seguiti due giorni di negoziazioni convulse, fino alla sospensione dell’8 febbraio. E pensare che lo scorso anno la Borsa turca era risultata la migliore al mondo, in quanto la Banca centrale di Turchia era stata l’unica a continuare ad abbassare i tassi d’interesse, mentre la gran parte degli altri istituti monetari correva per inasprire la politica monetaria per frenare l’inflazione.
Borsa di Istanbul: Erdogan si rivolge ai fondi pensione
Cosa aspettarsi da questa riapertura? Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha fatto appello ai fondi pensione privati per aumentare le azioni turche in modo da sostenere le quotazioni ed evitare le vendite da panico. In sostanza, gli organismi pensionistici dovranno allocare in azioni il 30% dei fondi che il governo corrisponde in termini di contribuiti pensionistici individuali. Ciò equivale a una somma di circa 50 miliardi di lire, pari a 2,7 miliardi di dollari, secondo i dati più recenti forniti dall’Osservatorio delle pensioni della Turchia.
La mossa di Erdogan potrebbe essere vista in chiave positiva dagli investitori, secondo Murat Gülkan, amministratore delegato di OMG Capital Advisors a Istanbul. Tuttavia l’esperto avverte che “i cambiamenti normativi progettati per mantenere il Bist 100 vivace potrebbero impedire un andamento sano dei prezzi e porteranno a maggiori problemi su tutta la linea”. Gülkan ritiene inoltre che l’atto potrebbe essere politicamente conveniente in vista delle elezioni in quanto mirerebbe a sostenere l’andamento delle azioni, ma per gli investitori dei fondi pensione è difficile vedere come ciò possa avvantaggiarli. Mehmet Gerz, chief investment officer di Ata Portfoy a Istanbul, stima che il nuovo regolamento dovrebbe incanalare circa 9 miliardi di lire dei fondi governativi in azioni turche nei prossimi dieci giorni.
Le altre misure prese dal governo turco
In campo non scenderanno solamente i fondi pensione, ma vi sarà anche la presenza del fondo sovrano della nazione, conosciuto come TVF, che acquisterà azioni sul mercato ottenendo la maggior parte del capitale da istituti di credito statali, hanno riferito funzionari governativi. Inoltre, per stimolare i riacquisti di azioni proprie e sostenere il listino borsistico turco, il governo revocherà in via temporanea la ritenuta alla fonte del 15% che grava sui buyback.
Quanto deciso dalle autorità di Istanbul è il risultato di un vertice che si è tenuto a inizio settimana tra il ministro del Tesoro e delle Finanze Nureddin Nebati, il governatore della Banca centrale Sahap Kavcioglu, i capi dei regolatori statali e i massimi esponenti degli istituti di credito statali. Oggetto della discussione era se prolungare il periodo di sospensione degli scambi alla Borsa di Istanbul oppure mettere in piedi un meccanismo di protezione contro i crolli azionari. Alla fine si è deciso per questa seconda strada.