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Come funziona lo sportello Bancomat

Bancomat

è la società che da oltre trent’anni gestisce i circuiti di prelievo più diffusi in Italia. Ma con bancomat si intendono tutti gli sportelli che permettono di prelevare, come ad esempio i Postamat di Poste Italiane. Nonostante le abitudini dei cittadini dell’Eurozona siano radicalmente cambiate dal 2020 ad oggi con l’ampia diffusione delle app per i pagamenti digitali, i consumatori prediligono ancora i contanti e il ritiro agli sportelli Bancomat, usati dal 74% degli intervistati dallo studio SPACE della BCE. Per molte persone prelevare è una consuetudine consolidata, ma ci sono ancora diversi aspetti di questo procedimento quotidiano ormai dato per scontato che non tutti conoscono.

 

Come prelevare al Bancomat

È semplice: basta inserire la propria carta nella fessura dello sportello ATM (l’acronimo sta per Automated Teller Machine), attenderne il riconoscimento e digitare il codice PIN per avere accesso alle operazioni. A quel punto è il software a chiedere di scegliere cosa si desidera effettuare. Tra le varie voci (la lista movimenti, la consultazione del saldo e dell’estratto conto, la ricarica telefonica, il pagamento delle bollette) c’è quella del prelievo che permette appunto di prendere i contanti dal conto, a seconda ovviamente della cifra richiesta di cui si ha bisogno al momento.

Il sistema informatico che fa funzionare l’ATM suggerisce alcuni importi prestabiliti (50 euro, 100 euro, 150 euro, 200 euro) ma naturalmente si può inserire una cifra diversa, sempre nei limiti della soglia definita. Una volta confermato l’importo, il bancomat fa scegliere se stampare o meno la ricevuta (come promemoria del prelievo), riconsegna la carta ed eroga i soldi. Chiaramente prelevare ad uno sportello della propria banca ha costi prossimi allo zero, mentre farlo ad uno di un istituto diverso dal proprio implica costi di commissione variabili.

 

Quanti soldi contiene un Bancomat?

Dipende: ogni banca carica il proprio sportello con la quantità di denaro contante che ritiene necessario a soddisfare il fabbisogno della clientela sul territorio in un determinato periodo di tempo. Ci sarà differenza, ad esempio, tra i normali giorni feriali, il fine settimana e i giorni festivi. Quindi non esiste una quantità definita e definitiva di contanti che un bancomat può contenere. Inoltre, la legge non stabilisce un tetto massimo preciso.

Tuttavia, c’è un limite “fisico” di biglietti che possono “entrare” in uno sportello automatico: mediamente una cassetta accoglie fino a 2.200 pezzi, per cui un bancomat può includere un massimo di 8.800 banconote. Se si considera che la maggior parte degli ATM è caricata nei suoi quattro vassoi con banconote da 20 euro e da 50 euro, ciò significa che un bancomat potrebbe avere una capacità massima di 308.000 euro.

 

Quanti soldi si possono prelevare

Il discorso è simile per la quantità di contanti che si possono prendere ad un bancomat: il prelievo non è illimitato, dipende dalla banca. Ogni istituto fissa un massimale per singola operazione e dei limiti giornalieri e mensili che non possono essere superati, salvo deroghe e servizi particolari richiesti dai clienti. In media, il limite di prelievo dal bancomat oscilla tra i 250 e i 1.000 euro al giorno, a seconda della banca che emette la carta. Logicamente, come detto, il limite cambia da istituto a istituto.

Prendendo in considerazione le tre banche più diffuse sul territorio italiano per numero di sportelli, ovvero Intesa Sanpaolo, BCC Iccrea e UniCredit, i limiti sono variabili. Intesa Sanpaolo permette di prelevare fino ad un massimo di 500 euro al giorno agli sportelli automatici del gruppo e di 250 euro ai punti operativi convenzionati, mentre il limite giornaliero standard è di 1.000 euro. Anche nel caso di Iccrea il massimo per singola operazione è di 500 euro; con UniCredit il limite a prelievo scende a 250 euro e si possono prelevare agli sportelli automatici massimo 750 euro al giorno e 1.500 euro al mese.

 

Cosa succede se non si ritirano i contanti entro 30 secondi?

Può succedere per distrazione o per qualsiasi altro motivo che si lasciano passare i 30 secondi entro i quali ritirare i soldi oppure si va via dallo sportello prendendo la carta ma lasciando lì il contante. In questi casi, si parla di “time out banknotes”, ovvero di ritardo nel ritiro delle banconote. A meno che il denaro erogato non venga rubato da qualcuno, una circostanza abbastanza improbabile visti i tempi ristretti, l’ATM ritira i biglietti dopo pochi secondi e rilascia una ricevuta in cui dichiara che si è verificata un’anomalia.

Il cliente deve contattare il servizio clienti della propria banca e seguire le indicazioni per procedere con il recupero. In genere, la società che gestisce lo sportello, rilasciata al momento o emessa di nuovo la ricevuta, appura l’accaduto e richiede al correntista di compilare un modulo di contestazione da inviare all’istituto di riferimento con la ricevuta. Dopo il controllo di rito, la banca procede con il riaccredito dei soldi. I tempi del rimborso chiaramente cambiano a seconda dell’istituto.

Un’altra circostanza che può capitare è la mancata erogazione del contante da parte dello sportello. Se al momento del prelievo l’ATM non eroga le banconote, bisogna segnalare l’accaduto alla propria banca e chiedere il riaccredito dell’importo. È poi l’istituto che provvede ad effettuare le verifiche del caso con il gestore diretto dello sportello e a restituire i soldi addebitati per la mancata erogazione. La stessa procedura va attuata se il bancomat dà meno soldi di quelli richiesti oppure ne scala più di quelli erogati.

 

Cosa succede se non si ritira la carta entro 30 secondi?

Che cosa bisogna fare quando si dimentica di riprendersi la carta oppure lo sportello la trattiene passati i 30 secondi previsti o ancora si sbaglia a digitare il codice PIN per tre volte? Innanzitutto, non farsi prendere dal panico. Questa misura di sicurezza è messa in atto dai software degli ATM per evitare che altre persone (magari malintenzionate) possano entrare in possesso della carta e usarla per transazioni fraudolente non autorizzate.

Se la filiale della banca è aperta, è consigliabile entrare subito e chiedere al personale di intervenire: basta esibire un documento di riconoscimento e di solito l’istituto restituisce la carta. Altrimenti, in particolare quando lo sportello non è quello della propria banca presso la quale è aperto il conto, la carta va bloccata contattando il numero verde messo a disposizione per l’assistenza dei clienti. Da allora si può poi avviare la procedura per chiedere la sostituzione e averne un’altra. I tempi per l’arrivo della nuova carta dipendono dall’istituto: abitualmente vanno da alcuni giorni fino ad un massimo di due settimane.

AUTORE

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Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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