Tutto è pronto e gli ospiti stanno arrivando sull’isola di Bali, in Indonesia, per l’atteso G20, mai così importante come nei difficili giorni che il mondo si trova ad affrontare. È indispensabile che i leader presenti a Bali, le cui nazioni rappresentano l’80% del Pil globale e il 75% delle esportazioni, si parlino.
Tra gli esponenti più attesi vi saranno il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, il leader cinese Xi Jinping, il primo ministro britannico Rishi Sunak e il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman. Quest’ultima sarà una delle presenze sotto i riflettori visto il tema centrale della crisi energetica che colpisce in particolar modo in Europa. Durante l’ultima riunione dell’OPEC+ i paesi membri del cartello hanno deciso di tagliare la produzione di petrolio di 2 milioni di barili giornalieri. Sarà assente invece il presidente russo Vladimir Putin, impegnato con la guerra in Ucraina dove sta accusando pesanti colpi. Non si esclude però una sua apparizione in collegamento da remoto. La Russia è comunque presente a Bali il suo ministro degli Esteri, Sergey Lavrov.
I temi geopolitici attuali e futuro non possono che essere al centro di un consesso come il G20 e già oggi si è tenuto, in vista dell’apertura, un importante incontro bilaterale tra Joe Biden e Xi Jinping. Incontro che è apparso all’insegna della cordialità con la stretta di mano tra i due leader e l’invito del numero uno Usa a “lavorare assieme” come il mondo si aspetta. Rimangono tuttavia sullo sfondo le tensioni tra le due nazioni soprattutto sull’argomento Taiwan. Si è trattato del primo meeting faccia a faccia tra i due leader dall’inizio della pandemia.
G20: ecco di cosa si discuterà
L’attesa per il G20 di domani è molto alta perché i temi che dovranno affrontare i leader dei paesi presenti sono estremamente delicati. La guerra Russia-Ucraina fa capolino nella lista degli argomenti chiave, con la posizione ambivalente della Cina che desta ancora molti sospetti.
Un altro aspetto estremamente importante sarà la posizione Russia in merito alle esportazioni di grano Mar Nero. L’accordo raggiunto a inizio 2022 con le Nazioni unite ha permesso l’allentamento del blocco navale di Mosca e la riapertura dei principali porti ucraini per far fluire i raccolti attraverso il corridoio umanitario. Se Putin si ritirasse dall’accordo metterebbe un altro tassello al totale isolamento in cui si è confinato sulla scena politica ed economica mondiale. In caso contrario potrebbe acquisire qualche carta da giocare per aver contribuito a scongiurare una crisi alimentare.
Terzo tema caldo che sarà discusso a Bali è l’eredità negativa lasciata dalla pandemia in relazione alla crisi degli approvvigionamenti, all’inflazione e alla debolezza degli investimenti Per questo, si parlerà della riapertura delle frontiere e della rimozione dei blocchi Covid-19, una questione che vede la Cina in una posizione cruciale dal momento che Pechino non ha abbandonato del tutto la sua linea di perseguire una politica estremamente rigorosa di zero-Covid nel paese.