Gli azionisti spingono Twitter tra le braccia di Musk? - Borsa&Finanza

Gli azionisti spingono Twitter tra le braccia di Musk?

Gli azionisti spingono Twitter tra le braccia di Musk?

Non si spegne la speculazione intorno al titolo Twitter dopo l’OPA lanciata da Elon Musk sulla società a 54,20 dollari per azione e che fino a qualche giorno fa sembrava non avesse molte possibilità di andare in porto. Invece nelle ultime ore molti azionisti del social media, corteggiati dal patron di Tesla, starebbero spingendo il management di Twitter a non lasciarsi sfuggire l’opportunità di trovare un accordo. Ecco quindi che il CDA ha deciso di impegnarsi con Musk per raccogliere più informazioni sulla sua capacità di completare l’operazione e cercare di ottenere un miglioramento dell’offerta. Inoltre Twitter starebbe anche cercando di capire se le autorità di controllo, in uno dei principali mercati in cui opera, si opporrebbero all’acquisizione di Musk.

Tutto questo sta succedendo a pochi giorni in cui Twitter comunicherà i dati del primo trimestre e che potrebbe essere quella l’occasione per dare una risposta all’offerta messa in campo. Andiamo ora a vedere l’impostazione grafica del titolo.

Azioni Twitter: analisi tecnica e strategie operative

Dopo aver chiuso la scorsa ottava sotto la soglia dei 49 dollari, l’apertura della nuova settimana è vista in rialzo di oltre il 4,5%, con quotazioni che dovrebbero portarsi in direzione dei 51 dollari. Fermo restando che l’impatto sulle quotazioni sarà dettato dalla notizie che arriveranno nelle prossime ore, una conferma oltre i 51 dollari dovrebbero aprire le porte per ulteriori allunghi che avrebbero un prossimo target nei pressi dei top toccati il 5 aprile, guarda caso sui livelli dell’offerta messa in campo da Musk, sopra l’area dei 54 dollari. Nel caso in cui si verificasse questa view, l’eventuale superamento di questi massimi potrebbe anche spingere il patron di Tesla ad aumentare la sua offerta per avere più chance nell’impresa di acquistare il social media.

Al contrario, segnali di debolezza arriverebbero con una rottura dei minimi delle ultime ottave poste in area 44,50 euro, sotto i quali si aprirebbero le porte per una ricopertura del gap up lasciato aperto il 1° aprile nei pressi della soglia dei 40 dollari e che al momento rappresenta un’eventualità molto remota.

 

 

AUTORE

Pietro Origlia

Pietro Origlia

Pietro Origlia, trader indipendente, ha iniziato ad interessarsi dei mercati finanziari all'inizio del 2000, facendone poi una professione tra il 2005-2006. Specializzato nel trading multiday (azioni, valute e materie prime) opera essenzialmente sul mercato italiano. Ha partecipato a vari eventi e manifestazioni in qualità di relatore. Dal 2017 è anche Giornalista Pubblicista. Da gennaio 2022 è entrato a far parte della redazione di Borsa&Finanza.

ARTICOLI CORRELATI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *