La regina Elisabetta II è entrata nel Guinness dei Primati per il maggior numero di apparizioni sulle banconote di svariati Paesi del mondo rispetto a qualsiasi altra personalità nella storia. Non solo: oltre ad essere comparsa sul fronte di più di 100 monete di quasi quaranta nazioni, Her Majesty è stata la prima reale inglese in assoluto a comparire sulle sterline del Regno Unito.
Con la morte della sovrana britannica, scomparsa all’età di 96 anni, se ne va un pezzo importante di storia del pound. A lei succede il figlio, Carlo III d’Inghilterra, e con la successione si rifanno anche le monete. Ma si prevedono tempi lunghi e il ritratto di Queen Elizabeth rimarrà ancora per molto tempo nelle tasche e nei portafogli dei sudditi della monarchia.
Le banconote della regina Elisabetta II
Elizabeth Alexandra Mary Windsor diventa Elisabetta II nel 1952, alla morte prematura del padre Giorgio VI, il Duca di York. Ancor prima della sua ascesa, Lillibet è già presente sulle banconote del Regno. La sua prima apparizione risale all’11 marzo 1935: Elizabeth ha appena 8 anni e viene ritratta sulla prima serie di dollari canadesi. L’immagine che i cittadini nordamericani ritrovano sui biglietti da 20 (la versione francese) è realizzata dal fotografo reale ufficiale Marcus Adams. La Bank of Canada era sta fondata soltanto un anno prima.

Col passare degli anni molte Banche Centrali decidono di sostituire la Regina con altri soggetti, ma i 20 dollari del Canada e della Nuova Zelanda e i 5 dollari dell’Australia continuano a conservare la sua effige. D’altronde, l’impatto dell’impero britannico nel mondo, non solo nel Commonwealth, è visibile sulle banconote sin dai tempi di Giorgio V. La prima sovrana ad apparire sulle banconote inglesi “nazionali” – quelle stampate successivamente alla nazionalizzazione della Bank of England avvenuta nel 1946 – è proprio Elisabetta II nel 1960.
I ritratti di Sua Maestà si evolvono nel corso del tempo. Dopo il disegno ancora bambina sulla banconota canadese da 20 dollari, la regina compare a 25 anni (un anno prima dell’ascesa al trono) su un altro dollaro canadese e a 26 anni sul pound giamaicano, fresca di nomina a Buckingham Palace. A 29 anni è la volta della banconota da 5 rupie delle Mauritius, un omaggio commissionato dalla Fishmongers’ Company, la corporazione dei venditori di pesce e frutti di mare di Londra.
È il 1956 quando lo UK Treasury (il Tesoro britannico) concede alla BoE il permesso di utilizzare il ritratto della sovrana in una nuova serie di banconote. La prima è il taglio da 1 pound e mostra la Regina con sguardo impassibile rivolto in lontananza. Un anno dopo, nel 1961, tocca ai biglietti da 10 scellini. Entrambi i ritratti sono del disegnatore Robert Austin ed Elizabeth indossa il diadema costellato di diamanti. È un’immagine molto formale, criticata perché troppo severa e poco realistica.

All’inizio degli anni Sessanta, Reynolds Stone lavora a un nuovo ritratto per le banconote da 5 e 10 pound che devono completare la serie C della sterlina. Bisogna attendere il 1963 e il 1964 per vedere stampati questi due tagli, con una Regina decisamente più realistica e dallo sguardo rilassato.
È curioso il caso della banconota da 50 pence del 1967. La Bank of England commissiona la realizzazione di un biglietto da 10 scellini per inaugurare una serie con la Regina che indossa il cappello e l’abito del nobilissimo Ordine della Giarrettiera, il più antico ordine cavalleresco britannico. Quando diventa chiaro che la valuta sarebbe passata da sterline, scellini e pence al sistema decimale di 100 penny per sterlina, i progettisti cambiano la denominazione nel suo equivalente valore decimale: 50 pence. Al posto della banconota (mai emessa) viene creata una moneta e i tagli da 10 scellini sono ritirati nel 1970.

I disegni degli anni Settanta si discostano notevolmente da quelli precedenti. I designer arricchiscono i ritratti della serie D di numerosi dettagli. Lillibet porta abiti e gioielli reali e soprattutto guarda i cittadini dritto negli occhi. I ritratti sono due: il primo è utilizzato per le banconote da 1 e 5 sterline e il secondo per le high sum da 10, 20 e 50 sterline.
Questa serie è anche la prima che include un personaggio storico sul retro. La Zecca ne scegli diversi, da Isaac Newton e Jane Austen a William Shakespeare, Florence Nightingale, Winston Churchill e Charles Dickens. Molti collezionisti ritengono che il biglietto da 5 sterline, il “Duca di Wellington” del 1971, sia una delle banconote più belle di sempre.

Uno dei master più famosi, usato per le 20 sterline del 1970, le 10 sterline del 1975 e le 50 sterline del 1981, è quello del designer Harry Eccleston. Elisabetta II indossa il Diamond Diadem, uno dei suoi sfarzosi abiti ufficiali e il collare dell’Order of the Garter. Questo look è quello solitamente sfoggiato alla cerimonia di apertura del Parlamento. La seconda versione, firmata sempre Eccleston, arriva sul biglietto da 5 sterline del 1971 e su quello da 1 sterlina del 1978.
Un’immagine ormai senza tempo della Regina è quella che appare sulla banconota da 5 sterline del 1990, la prima della serie E. La sovrana ha 64 anni e il suo volto è più maturo. Da allora, il ritratto di Roger Withington diventa l’effige ufficiale su tutte le banconote della Banca d’Inghilterra. Anche sulle carte filigrane utilizzate dalla Zecca c’è un disegno di Withington: un’immagine più semplice e meno elaborata, perché il watermark è più piccolo e meno dettagliato del ritratto principale.

Nel 2015 la Banca d’Inghilterra elimina le tradizionali banconote in carta ed introduce quelle in polimeri. I disegni integrano il meglio dei design precedenti (il ritratto della Regina è sempre quello del 1990) e sfruttano appieno la finestra trasparente che ne contiene una versione più piccola ma ben definita.
Le monete della regina Elisabetta II
La Royal Mint ha coniato tutte le monete con il volto di Elizabeth II come ha fatto per ogni monarca britannico per oltre mille anni. La prima serie speciale di monete proof è del 1953: alla fotografa Dorothy Wilding viene chiesto di scattare alcune fotografie della giovane regina di profilo, rivolta verso destra nella direzione opposta rispetto al suo predecessore. La Zecca indice un concorso per scultori che vogliono accettare la sfida di partire da quegli scatti per creare i bozzetti per l’effige reale. Sono in 17 a partecipare e a vincere è una donna: Mary Gillick.
L’artista ha l’idea di ritrarre The Queen “uncouped”, ovvero senza cappello ma con una corona di alloro. Si notano anche il collo e parte delle spalle, in netta discontinuità con il passato. L’unico collegamento è con le monete di Elisabetta I perché il ritratto è piazzato all’interno di un’iscrizione continua. È il simbolo di una nuova era di pace e prosperità e la sintesi perfetta per raccontare su moneta l’ottimismo della nazione dopo il dolore della Seconda guerra mondiale.

L’effige di Mary Gillick rimane in circolazione fino al 1968, quando è sostituita da un nuovo ritratto realizzato da Arnold Machin per l’arrivo dei pezzi da 5 e 10 pence, chiamati a sostituire gli scellini e i fiorini. Alla corona di alloro subentra quella di diamanti, ma non cambia il formato: Machin rispetta l’eredità di Mary Gillick ed evita il ritratto “couped”, includendo il collo e le spalle.
Gli anni passano e dal 1985 al 1997, le monete circolanti nel Regno Unito presentano un terzo ritratto di Sua Maestra: quello realizzato dallo scultore Raphael Maklouf. Se si osserva attentamente la moneta, si possono notare le iniziali dell’artista, “RDM”, alla base del collo. Maklouf inserisce la D di David, il suo secondo nome, per non generare confusione: “RM” avrebbe potuto significare Royal Mint.

Il quarto disegno è opera dell’acclamato scultore Ian Rank-Broadley. Invitato a partecipare a un concorso per il design di un nuovo ritratto reale nel 1996, il suo lavoro selezionato dalla Zecca introduce sulle monete un elevato grado di realismo. Rank-Broadley spiega che all’inizio del 1998, quando appare quest’effige, ormai l’immagine della Regina “non ha bisogno di adulazione”.
Elisabetta II ha 89 anni nel 2015, quando Jody Clark la immortala in quello che resta il quinto e ultimo ritratto di The Queen su una moneta. Clark rivela sul suo sito ufficiale che non ha mai incontrato la Regina di persona: Buckingham Palace gli ha fornito delle immagini di riferimento sulle quali ha lavorato per “creare un po’ di calore nella sua espressione”.

I 5 scellini per l’incoronazione del 1953
Dal 1935 la Royal Mint produce serie di monete commemorative per celebrare avvenimenti importanti della Corona. Uno di questi è l’incoronazione della Regina del 1953: la moneta da 5 scellini per festeggiare questo evento occupa un posto importante nella storia della numismatica, essendo la prima moneta commemorativa del regno di Elizabeth II.
Il dritto presenta il ritratto di Her Majesty disegnato da Edgar Fuller: la sovrana è in sella al suo cavallo, Winston, con l’uniforme di colonnello dei Granatieri, indossata alla cerimonia del Trooping the Colour, la parata militare dei reggimenti britannici. Sul rovescio c’è il tradizionale disegno con i quattro scudi della bandiera nazionale (la rosa simbolo dell’Inghilterra, il porro del Galles, il cardo della Scozia e il trifoglio dell’Irlanda) e la Corona al centro. Sul bordo sono incise le parole “Faith and Truth I Bear Unto You”, la frase del giuramento “Con fede e verità io vi sosterrò”.

La sterlina d’oro di Elisabetta II
La sterlina d’oro con i sovrani britannici è una delle più significative tra le monete coniate dalla Zecca inglese. Sono monete dalla storia centenaria: la prima risale al 1489 quando sul trono sedeva re Enrico VII. Quelle con Elisabetta II, realizzate dal 1957 ad oggi, hanno un valore molto elevato. La versione cosiddetta “Fiocco”, la prima serie prodotta dal 1957 al 1968 e chiamata così per via del fiocco che lega i capelli della sovrana, pesa 7,98805 grammi, di cui 7,322381 in oro.
Sul dritto campeggia il ritratto di Sua Maestà e sul rovescio l’immagine di San Giorgio ed il drago nel disegno del medaglista romano Benedetto Pistrucci. Nelle edizioni successive, al posto del fiocco appare la corona. Si conta che durante il regno di Lillibet, sono state coniate oltre 85 milioni di sterline d’oro elisabettiane. La quotazione di mercato di questi esemplari supera i 400 euro. Ecco tutte le tipologie emesse.
- 1957-1968 – 1° ritratto: fiocco e San Giorgio
- 1974-1984 – 2° ritratto: corona e San Giorgio
- 1985-1997 – 3° ritratto: corona anziana e San Giorgio
- 1989 – Elisabetta in trono e stemma Tudor
- 1998-2015 – 4° ritratto: diadema e San Giorgio
- 2002 – 4° ritratto: scudo coronato per il giubileo del 2002
- 2005 – 4° ritratto: nuovo San Giorgio
- 2012 – 4° ritratto: San Giorgio per il giubileo del 2012
- 2016-2022 – 5° ritratto: diadema di Stato e San Giorgio
- 2016 – ritratto di James Butler: San Giorgio per il 90° compleanno
- 2017 – 5° ritratto: scudo e giarrettiera per il 200° anniversario della coniazione
- 2018 – 5° ritratto: corona per il 65° anniversario del Regno di Elisabetta
Ripercorrere la storia di Elisabetta II attraverso le banconote e le monete è un viaggio nel tempo, una storia di privilegio, impegno e sacrificio.
Queen Elizabeth aging on banknotes pic.twitter.com/K8D2dhn7mK
— Historic Vids (@historyinmemes) September 9, 2022