Nel prossimo anno il Pil dell’Italia tornerà allo “zero virgola” che ha accompagnato la crescita del Belpaese per lunghi anni. L’impatto della crisi energetica, la conseguente impennata dell’inflazione e la rincorsa delle banche centrali per fermarla, porteranno il paese in recessione almeno per il primo trimestre dell’anno. Tutte le stime più recenti rilasciate da centri di ricerca e istituzioni sono concordi nel prevedere un anno di purgatorio per l’economia italiana, in buona compagnia in Europa, prima di riaccelerare nel 2024.
Pil Italia: le ultime stime di EY, più ottimiste
Tra i centri di ricerca che si sono esercitati nel prevedere di quanto crescerà l’Italia nel 2023, l’ultimo in ordine di tempo è stato EY che ha pubblicato l’EY Italian Macroeconomic Bulletin, prima di una serie di analisi trimestrali. Secondo lo studio, il Pil reale passerà dal 3,8% di quest’anno al +0,6% del 2023. La previsione degli analisti di EY è leggermente più ottimistica di quelle rilasciate dall’Istat, dalla Commissione europea, dall’Ocse, dall’Fmi, dalla Banca d’Italia, dalle tre agenzie di rating Fitch, Moody’s ed S&P’s. È invece in linea con le previsioni contenute nella NADEF del governo.
“Nel terzo trimestre del 2022 – ha commentato Mario Rocco, partner EY, Valutarion. Modelling and Economics Leader – il Pil italiano è salito dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. Si è trattato del settimo trimestre consecutivo di crescita”. E sarà anche l’ultimo della serie. Gli analisti di EY hanno infatti previsto una contrazione dell’economia nell’ultimo trimestre del 2022 che potrebbe estendersi anche al primo trimestre del 2023. La causa è da ricercarsi nell’effetto dell’incremento dei prezzi al consumo sulla capacità di spesa delle famiglie. Queste ultime ridurranno i loro consumi prima di stabilizzarli nella seconda parte del prossimo anno. Inoltre, il contesto di rallentamento economico globale frenerà l’altra gamba della crescita italiana, le esportazioni.
Di seguito si riportano tutte le stime sul Pil dell’Italia nel 2023 con la data di pubblicazione:
- Fondo monetario internazionale: -0,2% (ottobre 2022)
- Banca d’Italia: +0,4% (dicembre 2022)
- NADEF: +0,6% (settembre 2022)
- S&P’s: -0,1% (novembre 2022)
- Moody’s: -1,4% (novembre 2022)
- Fitch: -0,1% (dicembre 2022)
- Istat: +0,4% (dicembre 2022)
- Commissione europea: +0,3% (novembre 2022)
- Ocse: +0,3% (novembre 2022)

Le previsioni sull’inflazione
Al rallentamento della crescita si contrappone una frenata dell’inflazione che rimarrà, tuttavia, su livelli decisamente elevati nel corso del prossimo anno. Infatti, secondo l’analisi di EY, la crescita economica, per quanto contenuta, sarà accompagnata da un mercato del lavoro in leggera espansione, con una riduzione del tasso di disoccupazione appena al di sotto dell’9%. La crescita del Pil e quella dei prezzi, inoltre, giocheranno un ruolo fondamentale nella riduzione del rapporto debito/Pil che, secondo le stime di EY dovrebbe scendere al 145% del Pil nel 2023, con un deficit/Pil al 4,1% (da 5% nel 2022). “Le previsioni – specificano gli analisti di EY – rimangono soggette a uno scenario di forte incertezza principalmente legata al contesto macroeconomico globale di riferimento”.
Di seguito si riportano tutte le stime sull’inflazione in Italia nel 2023 con la data di pubblicazione:
- Fondo monetario internazionale: +5,2% (ottobre 2022)
- Banca d’Italia: +6,5% (dicembre 2022)
- NADEF: +5,9% (settembre 2022)
- S&P’s: +6,1% (novembre 2022)
- Commissione europea: +6,6% (novembre 2022)