Economia Cina: come sta andando e che opportunità di investimento offre - Borsa&Finanza

Economia Cina: come sta andando e che opportunità di investimento offre

Il presidente cinese Xi Jinping ospite nel Parlamento russo

In un contesto globale caratterizzato da incertezze politiche e turbolenze nei mercati, l’economia della Cina si conferma come un’àncora di stabilità, non fosse altro perché pianificata. La coerenza della governance e la capacità di pianificazione a lungo termine forniscono un orizzonte relativamente prevedibile per gli investitori internazionali. Tuttavia non è detto che stabilità faccia rima con crescita e il quadro macro dell’Impero di mezzo mostra segnali contrastanti. Polina Kurdyavko, responsabile dei mercati emergenti di Bluebay, parte dal mercato immobiliare, il grande peso di cui la Cina non riesce a liberarsi, per descrivere la situazione attuale e le prospettive della Repubblica Popolare.

 

In questo articolo: 

 

  • Economia: in Cina il rischio deflazione
  • Mercati finanziari: dove possono guardare gli investitori esteri

 

Economia: in Cina il rischio deflazione

Il mercato immobiliare cinese appare ancora oggi poco attraente. I rendimenti da locazione – nota l’esponente di Bluebay – rimangono compresi tra l’1 e il 2%, inferiori ai tassi ipotecari al 3-4%. Rimane inoltre intatta la sovraccapacità produttiva del settore, a fronte di una domanda poco interessata. Una situazione che, secondo Kurdyavko “rende più difficile per il governo attuare misure amministrative rispetto a un decennio fa”.

In generale, il governo non sembra disponibile nel frangente attuale a fornire nuovi stimoli. “L’attenzione è concentrata principalmente sulla crescita del Pil nominale” riprende il gestore, con una previsione di crescita per il secondo trimestre dell’anno al 5,3%. “Tuttavia – sottolinea – la debolezza delle entrate fiscali, pari solo al 13% del Pil rispetto al 15% di alcuni anni fa, testimonia il fatto che la crescita è ottenuta a scapito della redditività”.

Il tutto si traduce in una tendenza alla deflazione mostrata da diverse rilevazioni negli ultimi mesi, cosa peraltro di cui il governo non sembra preoccuparsi più di tanto. “Manca il senso di urgenza” continua Kurdiavko che cita le misure “anti-involuzione”, ovvero anti-delfazione, che prevedono sussidi per alcuni beni di consumo per un valore pari allo 0,3% del Pil. Non tantissimo quindi, con alcuni esperti che stimano sia necessario un pacchetto di sostegno da almeno 10.000 miliardi di yuan, pari a quasi l’8% del Pil. L’alternativa sarebbero ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della PBoC: “Con un’inflazione negativa del 2% si potrebbe sostenere che il tasso neutro dovrebbe essere molto vicino allo zero rispetto agli attuali tassi sui depositi vicini all’1%” conclude l’esperta.

 

Mercati finanziari: dove possono guardare gli investitori esteri

Con uno scenario economico che in Cina è ancora complesso, come evidenziato nel paragrafo precedente, e nonostante il Paese abbia finora reagito bene ai dazi, le problematiche che gli investitori esteri si trovano ad affrontare per investire nel Paese sono rilevanti. Detto del settore immobiliare, ancora inavvicinabile, Polina Kurdyavko guarda alle obbligazioni dei governi locali e al mercato azionario di Hong Kong: “Nel settore del reddito fisso, le autorità cinesi continuano a impegnarsi per aumentare la partecipazione degli investitori stranieri al mercato obbligazionario sovrano locale. Facilitare l’ingresso degli investitori nel mercato locale attraverso programmi come Bond Connect sostiene ulteriormente l’obiettivo di lunga data del governo di internazionalizzare il renminbi”. Lo spazio per investire esiste ed è ampio, visto che la quota del mercato obbligazionario sovrano cinese detenuto da investitori esteri ammonta ad appena il 3-$% del totale e per la metà è in mano alle Banche centrali.

“Riteniamo che anche il mercato valutario locale di Hong Kong potrebbe essere uno dei principali beneficiari dell’attuale tendenza alla diversificazione” degli investitori internazionali. “Esso offre agli investitori un’alternativa stabile alle attività in dollari Usa a un tasso relativamente interessante, con un’infrastruttura finanziaria ben sviluppata”.

Le autorità cinesi sembrano voler favorire l’afflusso di capitali esteri verso Hong Kong e per questo, recentemente, hanno anche facilitato
l’accesso al trading di criptovalute. Tuttavia, la propensione al rischio rimane contenuta, soprattutto alla luce delle recenti insolvenze nel settore immobiliare, garantendo un supporto più marcato ai titoli di alta qualità e limitando l’accesso alla liquidità per gli emittenti ad alto rendimento.

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