Snam illustrerà, il prossimo 12 gennaio, il piano industriale al 2029 che prevede fino a 12 miliardi di euro di investimenti netti. L’attenzione sarà concentrata sulla sicurezza della catena di approvvigionamento e sugli investimenti nella transizione energetica, secondo quanto anticipato dall’amministratore delegato Stefano Venier (nella foto con la presidente Monica de Virgiliis) in un’intervista rilasciata a l’Economia del Corriere della Sera.
Venier ha sottolineato come da tempo il sistema sia fragile, nonostante 8-12 mesi fa i problemi sembrassero risolti: “Allora ci fu un calo di attenzione e io sostenni che bastava poco per rompere l’equilibrio e si creasse la necessità di nuovi interventi”. La fragilità è emersa in tutta la sua evidenza con il mancato rinnovo del transito del gas russo attraverso l’Ucraina, ha osservato l’a.d. “Bisogna dunque fare attenzione e continuare a lavorare sulle scelte che sono già state fatte e che servono a mettere in sicurezza il sistema con il completamento degli interventi infrastrutturali decisi da tempo”, ha aggiunto. A suo avviso, il problema non è dato solo dalle questioni di natura geopolitica, ma da altri fattori alla base del sistema. Tuttavia, con gli sforzi di diversificazione nell’approvvigionamento del gas già fatti, “si può guardare avanti con maggiore serenità”, ha precisato.
Per quanto riguarda la transizione energetica, Venier illustrerà gli investimenti su idrogeno, biometano, cattura del carbonio e storage. Al riguardo, “i test sull’impianto creato a Ravenna con l’Eni per la cattura di CO2 stanno dando risposte oltre le aspettative, con un tasso di oltre il 90%”, ha affermato. Anche per ciò che attiene al business del biometano i riscontri sono positivi, con “una netta accelerazione e domande di allacciamenti a impianti per 2 miliardi di metri cubi”. Il top manager puntualizza anche come l’importanza strategica degli stoccaggi vada oltre l’emergenza climatica di una singola stagione. La transizione ha bisogno di tempo e deve “guardare a un puzzle di soluzioni”, ha detto.
Cosa ha fatto Snam finore
Venier ha messo in luce il fatto che negli ultimi tre anni gli investimenti annuali di Snam sono più che raddoppiati. In particolare, nel 2023 e nel 2024, il Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica e le regioni hanno dato il via a opere per oltre 4 miliardi di euro. “In questo momento abbiamo oltre 700 cantieri aperti”, ha osservato l’amministratore delegato. “Il rigassificatore di Piombino, come del resto quello che entrerà in esercizio a primavera a Ravenna, è fondamentale. Finora hanno attraccato oltre 50 navi”. C’è però un problema con il rigassificatore di Vado Ligure, su cui le istituzioni hanno posto il veto. “In realtà, dal governo alle authority, fino alle regioni, la risposta è positiva e una soluzione si troverà”, ha liquidato Venier. Rimane aperto il tema della volatilità dei prezzi e dell’aumento dei costi delle imprese. “Pur essendo fuori dall’ambito che Snam gestisce direttamente, sono il risultato di una fragilità a cui il sistema sta ponendo rimedio”, ha asserito concluso.